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PITTORI: Curradi Francesco

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

 

 

CURRADI FRANCESCO

1625-1630

Collezione Privata

 

Sant'Agostino scrive sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

 

 

 

Quest'olio su rame. delle dimensioni di cm 26,5x21, è opera del fiorentino Francesco Curradi (1570-1661). Vi ha raffigurato sant'Agostino mentre sta scrivendo sul cuore di Santa Maria Maddalena de' Pazzi.

Santa Maria Maddalena de'Pazzi, patrona di Firenze, e studiosa di patristica, in questa circostanza viene qui raffigurata con sant'Agostino, di cui aveva particolarmente studiato gli scritti. I racconti delle sue esperienze mistiche, furono annotate dalle consorelle sotto sua dettatura e vennero raccolti in quattro grossi volumi manoscritti,.

Vi si legge che la sera del 24 marzo 1584, sant'Agostino le scrisse nel cuore le parole "Verbum caro factum est", il 15 aprile aggiunse "Sanguis unionis" e la Domenica in Albis del 28 aprile completò la scritta con il testo "Puritas coniunxit Verbum ad Mariam et Sponsum ad sponsam".

In quello giorno Gesù le donò l'anello delle nozze mistiche, come segno della sua unione perfetta con lui. Il tema del dipinto è ricorrente nella pittura fiorentina fra Seicento e Settecento e conosciamo vari esempi del medesimo soggetto dipinti da Camillo Sagrestani, Cosimo Ulivelli ed Agostino Melissi.

 

 

Francesco Curradi o Currado

Nasce a Firenze nel 1570 e muore nella stessa città nel 1661. Era figlio dello scultore Taddeo Curradi, di cui però non seguì le gesta dato che preferì dedicarsi alla pittura. Suo maestro fu Giovanni Battista Naldini di cui divenne poi anche collaboratore. Nel 1590 venne immatricolato all'Accademia del Disegno a Firenze. Le sue prime opere risalgono al 1597 e al 1598 quando eseguì alcuni dipinti nelle chiese di Volterra, tra cui quello della cappella Colleoni nel Duomo cittadino.

Attorno ai trent'anni, diventato pittore indipendente, perfezionò il suo stile ispirandosi a pittori come Santi di Tito e Jacopo Ligozzi. Nei primi decenni del Seicento è ricordato tra i più famosi pittori fiorentini del periodo, quando lavorò soprattutto per le chiese di Firenze. Nel 1622 dipinge la predicazione di San Francesco Xavier in India per la chiesa di San Giovannino degli Scolopi e una tela di Narciso e Herminia tra i pastori commissionati dal cardinale Carlo de 'Medici la sua residenza di San Marco. Ha eseguito anche sette lunette nella cappella di Villa del Poggio Imperiale con le Storie di Maria Maddalena.

Nel 1646 Curradi ha dipinto l'incoronazione della Vergine per l'abbazia benedettina di Vallombrosa e nel 1649 realizzò una predicazione di Giovanni Battista per la cappella Rondoni nella chiesa di Santa Trinità. Oltre a un'Assunzione di Maria per la Pieve di Dicomano e un'opera conservata nella chiesa di Lierna, nel Casentino non sembrano esserci altre sue opereo.

Gli Uffizi conservano due suoi dipinti: un Martirio di Santa Tecla e una Beatificazione della Maddalena. Tra i suoi allievi ricordiamo Cesare Dandini.