Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Pietro Antonio Ferro

PITTORI: Pietro Antonio Ferro

Sottarco con i Dottori della Chiesa

Sottarco con i Dottori della Chiesa

 

 

PIETRO ANTONIO FERRO

1612

Tricarico, chiesa del Carmelo

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

I Carmelitani Scalzi, che avevano iniziato a Tricarico la costruzione del loro convento nel 1605, nel 1612 riedificano la chiesa sulle antiche fondamenta della chiesa di S. Maria del Soccorso. Le pareti furono affrescae da Pietro Antonio Ferro e dai figli Carlo e Giovanni.

I Carmelitani si erano insediati a Tricarico nel 1605 su richiesta del nobile Giovanni Antonio Russo, che nel suo testamento aveva destinato loro un considerevole lascito sufficiente sia per l'edificazione del convento che della chiesa. Gli edifici hanno dimensioni modeste ma sono interessanti soprattutto per i dipinti che conservano. Nel chiostro hanno lavorato Carlo e Giovanni Ferro, figli di Pietro Antonio, affrescando nelle lunette scene bibliche di Elia ed Eliseo e storie dell'ordine carmelitano. Nei tondi ritroviamo numerosi santi e vescovi carmelitani.

Pietro Antonio Ferro dipinse nella parte superiore del presbiterio un grande arco trionfale nel cui sottarco si scoprono le immagini dei santi Dottori della Chiesa Girolamo, Gregorio, Ambrogio ed Agostino. Come gli altri Dottori, anche Agostino è raffigurato a mezzo busto nelle sue vesti episcopali. In testa ha una mitra candida, il volto ha un aspetto ancora giovanile ed è senza barba. La scritta AUGUSTINUS lo identifica chiaramente, anche senza la presenza dei suoi tipici attributi iconografici.

 

 

Pietro Antonio Ferro

Incerta è la sua data di nascita, che si presume sia avvenuta intorno al 1570. Incerto è anche il luogo di nascita, per quanto in un contratto stipulato nel 1601 si dichiarò "pictore de tera Ferandina". In altri atti successivi compare invece come "pictore della città de Tricarico". Ebbe due figli, Carlo e Giovanni Battista, entrambi pittori. Fu attivo in gran parte della Basilicata e in particolare nei comuni della diocesi di Acerenza e Matera. Le sue opere firmate vanno dal 1601 al 1634. Nel primo decennio il suo stile è caratterizzato da opere didascaliche dove prevale il messaggio della Contro Riforma. A questo periodo risale la sua prima opera documentata che ci presenta una Madonna Immacolata con i santi Francesco e Antonio conservata nella chiesa di San Michele a Pomarico. Sono note anche un'altra Immacolata nella chiesa dei Cappuccini a Ferrandina, una Decollazione del Battista del 1606 e una Madonna del Carmine col Battista e san Francesco nella chiesa parrocchiale di Pietrapertosa, una Madonna con bambino e i santi Bartolomeo e Martino del 1607 nella chiesa madre di Santa Maria Maggiore a Miglionico, e il Martirio di sant'Erasmo nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Tricarico.

Dopo il 1610 Ferro iniziò ad affrancarsi dal manierismo pietistico e devozionale per ricercare nuovi spunti e uno stile improntato al decorativismo. Nel 1611 affrescò un ciclo nella chiesa di Santa Chiara a Tricarico e nel 1612 avviò la decorazione a fresco della chiesa del Carmine ancora a Tricarico, che concluse nel 1616. Nell'ultima fase della sua attività Ferro sperimentò le novità della pittura di Caravaggio: tra il 1621 e il 1623 eseguì vari dipinti per la chiesa di San Francesco a Tolve. Al 1622 risale un'Annunciazione nella chiesa del Purgatorio di Irsina. Altre sue opere troviamo nella chiesa di Sant'Antonio ad Avigliano, nella chiesa di Sant'Antonio a Pomarico, mentre l'ultimo suo lavoro firmato, datato 1634, una Deposizione, si trova nel duomo di Tricarico. Dopo il 1634 continuò a collaborare con i figli Carlo e Giovanbattista. Nel 1652 era ancora in vita e non si conosce l'anno della sua morte.