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La Madonna della Cintura con Agostino, Monica e un donatore
GUERRIERI GIOVANNI FRANCESCO
1615
Sassoferrato, chiesa di Santa Maria del Ponte del Piano
La Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica e un donatore
Questa buona tela che raffigura la Vergine in trono con il Bambino, che offrono la cintura ai santi Agostino e Monica, si trova a Sassoferrato nella chiesa di santa Maria del Ponte del Piano. Francesco Guerrieri che ha firmato l'opera e vi ha posto l data 1615 ha lasciato scritto nel suo diario: "feci un quadro di Santa Monica nella chiesa di S. Maria del Piano del Ponte, per li signori Volponi; ne ebbi quaranta di pavoli."
Al centro, in alto su una nube, la Vergine cinta da una luminosa aureola, con il bambino sulle ginocchia, è intenta a dare una cintura di cuoio a sant'Agostino e a sua madre Monica, entrambi genuflessi ai lati di Maria. La Madonna è la figura che più cattura l'attenzione per i colori vivaci del vestito, per il viso dolce e attraente, di nobile espressione e dai delicati lineamenti.
Anche le figure di Agostino e Monica rivelano una spiccata vena naturalistica. Molto bello il piviale del santo, ricco di effetti luminosi e di colori cangianti.
A sinistra e a destra si vedono mezze figure in atteggiamento devoto, forse indicano persone della famiglia Volponi. Spicca una giovane donna, riccamente ornata nel vestire, con trine e ricami alla maniera seicentesca. Porta anche una croce sul petto.
Il paesaggio è tipico marchigiano al di là della gola del Furlo, verso la patria dell'artista, Fossombrone. Si notano infatti alcune piante e, in fondo, un tenue chiarore di cielo, mentre in lato abbiamo una festa di graziosi angioletti che si abbracciano e dispensano anch'essi cinture.
In basso, a destra, compare il ritratto del committente Niccolo' Volponi, devotamente rivolto alla vergine e lì vicino, la firma dell'autore "Franciscus Guerrierus fecit A. D. M. D. C. XV" e sotto: "Nicolaus Volponius hoc opus faciendum curavit atque dotavit aere suo."
Il Volponi che ordinò l'opera pagò di tasca sua 40 scudi: è ritratto in atteggiamento di preghiera sul alto destro della tela, dove vediamo anche lo stemma di famiglia: una volpe su sfondo azzurro ed una stella cometa in alto a sinistra. Al centro del quadro, nella fascia inferiore, si nota un libro aperto con alcune frasi della regola di sant'Agostino per le sue monache: "Ante omnia Sorores charissimae diligatur Deus, deinde prossimus quia ista praecepta sunt principaliter solis data."
In quest'opera di Guerrieri si possono individuare, oltre alle note stilistiche gentileschiane, anche influenze da Andrea Boscoli con accentuati toni che richiamano il nuovo sentire artistico che va sviluppando con la controriforma.
La chiesa di santa Maria del Ponte del Piano deriva il suo nome dalla presenza nelle vicinanze di un ponte romano sul fiume Marena. Il ponte viene chiamato abitualmente Ponte del Piano.
All'epoca della costruzione nel 1389, probabilmente erano ancora essere ben visibili i resti romani, tanto da definire la geografia del luogo.
Edificata dai monaci Agostiniani con le dimensioni di una vasta cappella, la sua struttura subì continue modifiche negli anni successivi, fino al primo Seicento. Della originaria cappella rimane oggi solamente la zona absidale, che differisce stilisticamente dal resto della costruzione.
Nel 1492 fu dotata di una sacrestia e circa un secolo dopo venne alzato il campanile di cui la chiesa era ancora sprovvista. L'imponente facciata della chiesa attuale, in stile barocco, fu progettata nel 1618 da Vittorio Merolli, che provvide anche a predisporre alcuni interventi di ampliamento della chiesa.
Annesso alla chiesa esiste il convento, abitato dai monaci agostiniani fino alla soppressione del 1810 in età napoleonica. Nel 1822 l'occuparono i monaci Silvestrini, che nel 1842 vi portarono il corpo del Beato Ugo, protettore di Sassoferrato, col sarcofago del 1698.
All'interno della chiesa si conservano alcuni dipinti ad olio su tavola di Pietro Paolo Agabiti e di Ercole Ramazzani. Tra le opere più significative si segnalano i tre magnifici dipinti di G. Francesco Guerrieri, "Il Miracolo della Rosa", "Il Miracolo della Canna" e la "Madonna della Cintola" qui riportata. Attribuiti al Guerrieri sono anche gli affreschi sulle volte della quinta cappella di destra. Degni di menzione sono inoltre la "Madonna del Soccorso" e la "Madonna con Gesù Bambino".
Giovanni Francesco Guerrieri
Questo pittore è noto anche come Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, perché nacque in questa città nel 1589. Guerrieri è stato un artista di spicco nell'orizzonte culturale pittorico marchigiano della prima metà del Seicento. La sua pittura fu spesso paragonata dai suoi contemporanei a quella di Caravaggio, sia pure con toni più tenui. Caravaggio in effetti fu un modello per lui in età giovanile, quando trascorse un periodo formativo a Roma. Le sue opere sono conservate in vari musei, pinacoteche e chiese nel pesarese e nell'urbinate.
Quando ritornò a Sassoferrato, Guerrieri dipinse nella chiesa di S. Maria del Piano i miracoli di san Nicola da Tolentino nella cappella omonima. La cappella era stata fatta edificare nel 1613 da monsignor Vittorio Merolli archiatra di Paolo V Borghese, come ricorda lo stesso artista nelle sue memorie. In quella occasione ricevette oltre a un compenso in scudi anche il rimborso delle spese per i colori e il vitto per un servitore per sé. La tela con il Miracolo della canna è firmata e datata 1614 dal pittore che si dichiara ventiseienne. Sempre in Sassoferrato, e sempre in S. Maria del Piano, si conserva anche la tela qui presentata con la Vergine, il Bambino e i santi Agostino e Monica. Quest'opera risale al 1615. Morì a Pesaro nel 1657.