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PITTORI: Jacques de Létin

Agostino cardioforo schiaccia le eresie

Agostino cardioforo schiaccia le eresie

 

 

JACQUES DE LETIN

1645-1660

Troyes, chiesa di santa Maddalena

 

Agostino cardioforo schiaccia le eresie

 

 

 

La tela conservata nella chiesa di santa Maddalena a Troyes offre un quadro scenografico interessante, dove Agostino ricopre un ruolo da protagonista. Seduto sulla sua cattedra con le vesti episcopali regge con la mano destra un cuore fiammante. Alle sue spalle un diacono osserva la scena con attenzione e rispetto. Il santo porta in testa la mitra e volge lo sguardo verso un personaggio prelato che avanza con la spada in mano. poco dietro anche un soldato avanza di tutto punto con la spada nella mano destra.

Ai loro piedi si contorcono varie serpi di grandi dimensioni, che sono inesorabilmente schiacciate. A destra un uomo seminudo giace a terra, abbattuto, e volge il suo sguardo implorante agli altri personaggi. La scena è una allegoria della persistente attività che Agostino svolse nella Chiesa per controbattere le numerose eresie che nel IV-V secolo si diffusero nel mondo cristiano.

Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).

 

 

Jacques de Létin

Jacques de Létin, spesso erroneamente chiamato Jacques Ninet de Lestin nacque a Troyes nel 1597 e morì nella stessa città nel 1661.

Frequentò il pittore Edme Doué, che sposò sua sorella Simonette nel 1613. Influenzato dal mito di Caravaggio si trasferì a Roma dove rimase tre anni, dal 1622 al 1625. In questa città visse assieme ad altri due artisti, il pittore Charles Mellin e lo scultore Jacques Sarrazin. In Italia conobbe Simon Vouet, con cui strinse amicizia. Tornò a Troyes nel 1626, dove si sposò e dove ottenne importanti commissioni associate a lunghi soggiorni a Parigi. Nella capitale lavorò regolarmente negli anni dal 1633 al 1639, dimorando nella parrocchia di Sain-Jacques. Fu scelto come pittore di "Maggio" nel 1636 e la sua tela con San Paolo che predica all'Areopago è collocata sul portale di Notre-Dame de Paris. Tornò definitivamente a Troyes nel 1645. Ormai affermato e benestante acquistò un terreno e costruì una grande casa illuminata da un grande tetto in vetro.

Il suo valore artistico fu presto dimenticato e già alla fine del Seicento gli storici dell'arte lo citavano semplicemente nell'elenco degli artisti seguaci di Simon Vouet. Due secoli dopo lo storico Albert Babeau scoperse nel 1882 l'identità e valorizzò la vita e le opere di Jacques de Létin. Molte delle sue opere scomparvero durante la Rivoluzione francese e nel corso della secoda guerra mondiale. Alcune sue opere si conservano ancora a Troyes nelle chiese di san Pantaleone, san Remigio, santa Maddalena, altre nella chiesa di Notre-Dame ad Aix-en-Othe. La sua Apparizione della Vergine a san Roberto è conservata nella chiesa Saint-Jean-Baptiste di Chaource mentre la tela con san Luigi che muore di peste a Tunisi si trova nel braccio destro del transetto della chiesa di san Paolo e Luigi a Parigi.

Il suo compianto sul Cristo morto (1640-1645) si trova nel Museo delle Belle Arti di Reims. Con la riscoperta dell'artista sono state identificate sue nuove opere, che sono state acquisite da vari Musei. Il Museo delle Belle Arti di Bordeaux nel 2011 ha acquistato due suoi dipinti che raffigurano la Grammatica e la Geometria; il museo dipartimentale Georges-de-La-Tour a Vic-sur-Seille espone una santa Prassede che si prende cura dei cristiani torturati e il Museo delle Belle Arti di Reims ha acquisito un Compianto sul Cristo morto dipinto tra il 1640 e il 1645. La famiglia del pittore ha donato il suo autoritratto al museo Troyes. Lo stesso museo ha acquisito nel 2020 anche La Grammaire, parte della serie sulle arti liberali che decorava la casa della famiglia.