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PITTORI: MeranO Giovan Battista

Sant'Agostino in gloria fra angeli di Giovan Battista Merano

Sant'Agostino in gloria fra angeli

 

 

MERANO GIOVAN BATTISTA

1632-1698

Genova, chiesa di S. Agostino

 

Agostino in gloria

 

 

 

Nella scena che si è conservata nella lunetta sopra la porta d'ingresso si può notare, entro una cornice a conchiglia, sant'Agostino che, in un nugolo di angioletti, regge in una mano un libro e con l'altra impugna una penna.

Altri angeli ai suoi piedi portano i suoi attributi nella carica episcopale.

L'origine della chiesa è incerta, anche se qualcuno ha ipotizzato, erroneamente, che sia stata fondata da re Luitprando dopo che, trasportando dalla Sardegna a Pavia le reliquie di sant'Agostino, le espose in Genova alla pubblica adorazione (Vita d'Innocenzo IV).

E' più certo che il suo primitivo titolo non fu di sant'Agostino ma di santa Tecla, e che questo durò fino al XVI secolo. Lo attesta, tra l'altro, una lapide esistente già nella sacristia, e riportata dallo Schiaffino, ove si ricorda coll'appellativo di santa Tecla la chiesa di cui ragioniamo (MCCCCLXXVI die XV novembris - Mementote fratres Conventus sanctae Teclae ordinis sancti Augustini de Janua quod promisistis, in missis officiis et orationibus perpetuo celebrandis participes facere D. Jacobum Corsum q. Bondioli, et Brigidinam uxorem suam, et Thomam filium eorum cum haeredibus suis pro beneficiis ab eis receptis). È incerto quando vi siano arrivati gli Eremitani di sant'Agostino: qualcuno ipotizza che gli Agostiniani vi si trasferirono dall'antico monastero di santa Tecla in Bisagno

Tra quante ci rimangono del XII e XIV secolo questa chiesa è certo la più grandiosa e anche la più elegante. Sulle colonnette che adornano gli stipiti esistevano alcune lapidi. È molto interessante che sia rimasto sopra la porta un sant'Agostino con angioletti ad affresco, che fu dipinto nel Seicento con buon'arte da Giovanni Battista Merano.

 

Pittore e acquafortista, Giovanni Battista Merano nacque a Genova nel 1632. Morì a Piacenza nel 1698.  Tipico pittore del periodo Barocco, fu principalmente attivo nel genovese. Allievo di G. Andrea de Ferrari e di Valerio Castello, soggiornò molte volte a Parma, dove risentì dell'influenza del Correggio e del Parmigianino. La cui opera sopravvive non soltanto a Genova, ma anche a Parma, Piacenza e a San Remo, grazie al patrocinio del duca Farnese, dell'abate Arcioni, della famiglia Borea e forse dei Durazzo. A Parma giunse intorno al 1651 e vi affrescò gli ovali nella Chiesa di Santa Croce. La maggior parte dei suoi lavori recuperati sono a carattere religioso. Merano mantenne i suoi contatti in Parma e, con l'aiuto del duca Farnese, affrescò due cappelle, il refettorio del convento, e realizzò i grandi dipinti fuoriporta in san Giovanni Evangelista (1687), così come dipinse le pareti della cappella del Palazzo del Giardino e la facciata del Palazzo del Governatore nel 1680.

Merano dipinse anche la cappella del Palazzo Ducale di Colorno e nel 1698 lavorò anche nella città di San Remo (Gloria di sant'Ignazio, in Santo Stefano). Tra le opere eseguite a Genova ricordiamo la Strage degli Innocenti (S. Ambrogio), la Gloria di sant'Agostino (chiesa della Consolazione) e la Decollazione del Battista (S. Rocco). Tra i suoi discepoli ricordiamo Giovanni Battista Resoaggi.