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PITTORI: Pietro da Cortona

Estasi di Ostia di Pietro da Cortona

Estasi di Ostia

 

 

PIETRO DA CORTONA

1630-1635

Ostia, cattedrale di S. Aurea

 

Estasi di Ostia

 

 

 

Nella cattedrale di santa Aurea a Ostia antica esiste la cappella di S. Monica che venne costruita nel 1627 sull'antica necropoli cristiana, dove la santa era stata sepolta. La bellissima e intensa tela della cappella, che viene attribuita a Pietro da Cortona, raffigura l'estasi di Ostia con protagonisti  Monica ed Agostino, secondo quanto viene narrato nelle Confessioni.

Alcune delle pagine più belle delle Confessioni sono dedicate da Agostino al commosso ricordo della madre Monica. In particolare, è rimasto famoso l'episodio della cosiddetta "estasi di Ostia", un'esperienza mistica che i due ebbero a Ostia Tiberina nel 387, a breve distanza dal battesimo di Agostino e pochi giorni prima dell'ultima malattia di Monica. Risalendo di contemplazione in contemplazione dalle cose create alla divina Sapienza creatrice, madre e figlio pregustano la gioia del paradiso. Nel viaggio di ritorno da Milano dopo il 387 Agostino e Monica soggiornarono a Ostia in attesa di potersi imbarcare per l'Africa. In questa città Monica trovò la morte, ma prima di morire Agostino ricorda un fatto curioso che li vide protagonisti: un'estasi platonica.

La città di Ostia aveva nell'antichità il privilegio di essere la seconda diocesi più importante dopo Roma. Il vescovo di Ostia aveva il diritto di consacrare vescovo il pontefice eletto a Roma, così come di procedere alla unzione dell'imperatore. Dodici vescovi di Ostia furono eletti papi. La chiesa di S. Aurea fu completata nel 1483. Voluta dal cardinale francese d'Estouteville, l'incarico di completarla fu affidata al cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II. L'architetto fu il fiorentino Baccio Pontelli, che progettò anche il castello di Giulio II.

 

 

Pietro da Cortona

Nato come Pietro Berrettini a Cortona nel 1596, Pietro da Cortona fu un artista del primo Barocco Suoi lavori si scoprono soprattutto nel campo dell'affresco decorativo e della pittura. Nel periodo del papato di Urbano VIII fu uno dei principali architetti operanti a Roma, assieme a Bernini e a Borromini. Fu lui a progettare Castel Gandolfo come lo vediamo oggi. Nel 1634 divenne principe dell'Accademia di San Luca e partecipò alla realizzazione della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano; l'impianto a croce greca della chiesa è una sua ideazione.

Nel settore pittorico le opere giovanili furono una serie di affreschi per Palazzo Mattei raffiguranti le storie di Salomone, dal 1625-26 si occupa degli affreschi presso Santa Bibiana in cui è evidente il rifiuto della tradizione pittorica classica. Tra il 1637 e il 1647, realizza a più riprese per il granduca Ferdinando II de' Medici la decorazione di Palazzo Pitti a Firenze, con cicli di affreschi. Nel 1633-1639 lavora a Palazzo Barberini dove sono evidenti le caratteristiche barocche. Celeberrimo è l'affresco del Trionfo della Divina Provvidenza.

La sua attività nella architettura barocca fu notevole anche se secondaria rispetto a quella pittorica. Dal 1634 al 1650 realizza la chiesa dei santi Luca e Martina, usando una pianta a croce greca. Le colonne dell'interno sono tutte ioniche. Dal 1656 al 1657 progetta la facciata di santa Maria della Pace e quindi la basilica di Santa Maria. Muore a Roma nel 1669.