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PITTORI: Miguel de Santiago

Agostino consegna la sua regola

Agostino consegna la sua regola

 

 

MIGUEL DE SANTIAGO

1650  circa

Quito, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino consegna la sua regola

 

 

 

A lato dell'altare principale nella chiesa di sant'Agostino a Quito si trova il più grande quadro dell'epoca coloniale seicentesca che si trovi in questa città. Dipinto, secondo l'attribuzione che viene accettata, da Miguel de Santiago, il quadro raffigura la diffusione della regola agostiniana nei vari ordini e congregazioni che riprendono o hanno accettato la regola del santo vescovo di Ippona. La scena rappresentata da Miguel de Santiago è veramente grandiosa: una folla di monaci e religiosi si affolla ai piedi e tutto intorno alla cattedra su cui siede Agostino che offre la sua regola a questa immensa folla di persone. Il grande quadro si trova sull'altare maggiore della chiesa di sant'Agostino a Quito.

L'altare maggiore è in legno scolpito e ricoperto di foglia d'oro: nelle sue nicchie si trovano le immagini di Agostino e Monica. Al secondo livello c'è solo una nicchia principale o nicchia Salomone ornato di colonne corinzie. In questa nicchia è l'immagine della Trinità e le parti alte raffigurano San Pietro e Paolo. Infine si possono vedere due quadri con la "Regola", una colossale pittura del XVII secolo, opera di Miguel de Santiago, con dimensioni di 8 m. altezza per 6 m. di lunghezza.

Il tema della regola consegnata alla posterità diventa ricorrente soprattutto nel Seicento, che fu il secolo d'oro della diffusione dell'ordine agostiniano. Esso ha un significato puramente celebrativo e doveva riflettere l'importanza raggiunta dai monaci nell'ambito della società del tempo. Viene descritta la grande famiglia agostiniana nei vari rami e congregazioni in cui si è suddivisa nei secoli, o anche i movimenti religiosi che in qualche modo si ispiravano ad Agostino o ne seguivano la regola. In qualche caso sono rappresentati i più famosi esponenti dell'Ordine.

 

31. 9. Dai suoi scritti risulta manifesto, per quanto è dato di vedere alla luce della verità, che quel vescovo caro e gradito a Dio visse in modo retto e integro nella fede speranza e carità della chiesa cattolica; e ciò possono apprendere quelli che traggono giovamento dalla lettura di ciò ch'egli scrisse intorno alla divinità. Ma io credo che abbiano potuto trarre più profitto dal suo contatto quelli che lo poterono vedere e ascoltare quando di persona parlava in chiesa, e soprattutto quelli che ebbero pratica della sua vita quotidiana fra la gente.

31. 10. Infatti fu non solo scriba dotto in ciò che riguarda il regno dei cieli, che tira fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie (Mt. 13, 52), e commerciante che, trovata una perla preziosa, vendette ciò che aveva e la comprò (Mt. 13, 15 s.): ma fu anche uno di quelli di cui è stato scritto: Così parlate e così fate (Giac. 2, 12), e di cui dice il Salvatore: Chi avrà fatto e insegnato così agli uomini, questo sarà detto grande nel regno dei cieli (Mt. 5, 19).

31. 11. Prego ardentemente la vostra carità, voi che leggete questo scritto, che insieme con me rendiate grazie a Dio onnipotente e benediciate il Signore, che mi ha concesso l'intelligenza (Sal. 15, 7) per volere e avere la capacità di trasmettere queste notizie alla conoscenza di uomini vicini e lontani del nostro tempo e di quello a venire. E pregate insieme con me e per me affinché, dopo esser vissuto, per dono di Dio, in dolce familiarità con quell'uomo per quasi 40 anni senza alcun contrasto, possa emularlo e imitarlo in questa vita, e in quella futura godere insieme con lui delle promesse di Dio onnipotente.

POSSIDIUS, Vita Augustini, 31, 9-11

 

 

Miguel de Santiago

Miguel de Santiago (1626 -1706) rappresenta una delle principali figure della Scuola pittorica di Quito. Ha realizzato molte opere religiose, in particolare sul tema della Immacolata Concezione. La sua prima opera nota è una serie di dipinti risalenti al 1656 circa che descrivono la vita di sant'Agostino di Ippona, e che rappresentarono la decorazione del chiostro del convento agostiniano della città. In tutte le sue si nota una chiara influenza della scuola di Siviglia, e più specificamente del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo. Dipinse immagini sul tema di Maria, fra cui ricordiamo l'Immacolata Concezione, con la Santissima Trinità (Museo Alberto Mena Quito) e la serie di undici quadri della vita della Vergine per il convento di San Francisco a Bogotà. Sullo stesso soggetto, sono conservati nel santuario di Guápulo (Quito) dodici dipinti risalenti al 1683 che rappresentano i miracoli di Nostra Signora.