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PITTORI: De Santis Marc'Antonio

Agostino e San Filippo Benizzi intercedono presso la Vergine dei Sette Dolori per le Anime del Purgatorio

Agostino e San Filippo Benizzi intercedono presso la Vergine dei Sette Dolori

per le Anime del Purgatorio

 

 

DE SANTIS MARC'ANTONIO

1670-1680

Ortiporio, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e San Filippo Benizzi intercedono presso la Vergine dei Sette Dolori per le Anime del Purgatorio

 

 

 

Questa pala d'altare ha per soggetto un episodio che descrive l'Intercessione che Sant'Agostino e San Filippo Benizzi supplicano alla Vergine dei Sette Dolori in favore delle Anime del Purgatorio. L'opera è conservata a Ortiporio nella locale chiesa parrocchiale dedicata a sant'Agostino.

Il santo ipponate è stato raffigurato a sinistra inginocchiato con la mano sinistra sul petto e la destra, che indica le anime del purgatorio che si agitano fra le fiamme. Due cherubini scendono dall'alto e gli portano un bastone pastorale e una mitra, simboli della sua dignità episcopale. Agostino indossa piuttosto il saio nero dei monaci agostiniani, nel rispetto di una iconografia secolare che lo identifica come fondatore dell'ordine. Il suo volto dall'espressione sofferente, ha un aspetto vegliardo con una folta barba bianca. A destra della Vergine se ne sta in ginocchio  un magrissimo San Filippo Benizzi, generale dell'Ordine dei Serviti, a loro volta di regola agostiniana. Sopra di lui due cherubini gli portano un gambo di giglio e la tiara, che simbolicamente ricordano la sua rinuncia alla carica cardinalizia e al trono di San Pietro alla morte di Clemente IV.

Benizi morì nel convento dei Servi di Todi in Umbria, il 22 agosto 1285. Fu canonizzato nel 1671 da Clemente X. Suo unico libro fu il Crocifisso. Venerato ai suoi tempi, gli vengono attribuiti molti miracoli.

I due santi inginocchiati ai piedi della Vergine dei dolori appoggiata alla croce, con il cuore trafitto da sette spade. Le anime del Purgatorio sono mostrate al livello inferiore della tavola immersi fra le fiamme. La tavola misura in altezza 210 cm e 123 in larghezza. Purtroppo non si trova in un buon stato di conservazione. Si presume che l'autore dell'opera sia stato il pittore Mar'Antonio Di Santis che la realizzò nell'ultimo quarto del Seicento. Marc'Antonio De Santis, era un pittore di origine napoletana che si era stabilito a Bastia. la sua attività è attestata in Corsica dal 1647 al 1681. La tavola è menzionata nell'inventario delle proprietà della fabbriceria parrocchiale redatto il 19 febbraio 1906 da Piot.

 

La chiesa parrocchiale di Sant'Agostino, in lingua locale San Austinu, si trova a circa 600 metri dall'ingresso del paese lungo la strada. Questo notevole chiesa degli inizi del XVII secolo ha un aspetto barocco e conserva la originale facciata occidentale. E' composta da due piani sormontati da un frontone con la facciata che presenta un piano verticale leggermente concavo. Questa struttura deriva dall'influenza genovese che ha portato nell'isola corsa il "rococò italiano".

La porta della facciata occidentale è incorniciata da due coppie di colonne cilindriche gemelle sostenute da due pergamene incastonate nel muro. Il tutto è sormontato da una voluta barocca con un interno vuoto di qualsiasi ornamento. La finestra ovale al secondo livello è in linea con il resto della facciata. Nel 2004 è stata fondata l'Associazione sant'Agostino la salvaguardia dell'edificio. Intorno alla chiesa si trova il cimitero.

Nella chiesa è conservata un'opera di grande importanza artistica che raffigura l'incontro fra Cristo e la Veronica, dipinta fra il XVII e il XVIII secolo, che probabilmente proviene dalla collezione del cardinale Joseph Fesch.