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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Bernardo StrozziPITTORI: Bernardo Strozzi
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
BERNARDINO STROZZI
1581-1644
Chicago, Art Institute
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Dopo la metà del Cinquecento Genova si impone come una delle più importanti città d'Europa, richiamando pittori di grido: Rubens, Caravaggio, Van Dyck. E' in questo periodo emerge la figura di Bernardo Strozzi che è senz'altro il maggior pittore genovese. Nel 1632 si trasferirà a Venezia, dove le qualità della sua arte lo proporranno tra i più grandi pittori del secolo.
Bernardo Strozzi rappresenta una delle figure più rappresentative e innovative nel panorama della pittura del primo Seicento a Genova. La sua formazione artistica iniziò nella bottega di Pietro Sorri, un manierista toscano attivo a Genova. Ben presto la sua educazione pittorica, l'articolazione e la strutturazione della cultura figurativa, si staccarono dai modelli del maestro e dei pittori liguri tardo cinquecenteschi, per rivolgersi alle novità introdotte a Genova dai grandi artisti del tempo. I dipinti di quest'ultimi confluivano numerosi nelle dimore patrizie dei ricchi finanzieri genovesi, considerati fra i collezionisti più attenti e munifici d'Italia.
La frequentazione della casa di Giovan Carlo Doria e della sua quadreria permettono al pittore la precoce conoscenza, non solo dei lombardi Cerano, Morazzone e Procaccini, ma anche di Caravaggio e dei ritratti che Rubens aveva eseguito per lo stesso Doria e per il padre Agostino. La sua fortuna fu ininterrotta ed egli, per far fronte alla grande richiesta dei suoi quadri, organizzò una bottega efficiente, in cui venivano riprodotti i soggetti di maggior successo. Quando fu costretto a lasciare definitivamente Genova per recarsi a Venezia (dove morì nel 1644), la sua opera continuò a essere apprezzata e studiata dai giovani pittori emergenti sulla scena della pittura genovese (lo stesso Van Dick ne subì l'influenza).
La lettura dei dipinti conservati a Palazzo Rosso a Genova consente di seguire la sua produzione durante gli anni genovesi. Da una giovanile Carità, tratta da un modello di Luca Cambiaso, si passa a due piccoli quadri di stampo devozionale raffiguranti San Francesco e riferibili agli anni trascorsi in convento o a quelli immediatamente successivi. La Madonna col Bambino e San Giovannino è ricca di elementi caravaggeschi, ma non esente da influssi fiamminghi, riscontrabili anche nell' Incredulità di San Tommaso e nel San Paolo. Il Pifferaio, apprezzato in passato per il suo "colorito robusto", introduce alla pittura di genere, cara ai fiamminghi e a cui appartiene anche il più famoso dipinto di Strozzi conservato a Palazzo Rosso, considerato un vero capolavoro dell'artista: la Cuoca. Cronologicamente essa si colloca intorno alla metà degli anni '20, poco prima cioè della fuga del maestro verso la città lagunare, dove operò con successo, arricchendo la sua produzione di nuovi fecondissimi spunti creativi. Il sant'Agostino, conservato all'Art Institute di Chicago ci offre una calda rappresentazione del santo vescovo di Ippona mentre è intento a benedire.
Bernardino Strozzi
Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino o il Prete genovese (Genova, 1581 - Venezia, 2 agosto 1644), è stato un religioso e pittore italiano del Seicento. Viene considerato uno dei più importanti e prolifici artisti del barocco italiano. La sua opera si è ispirata inizialmente alla scuola pittorica toscana per risentire, successivamente, delle influenze di artisti lombardi e fiamminghi, sia pure restituite in una matrice comune reinterpretata con personale visione. La sua cifra stilistica è stata caratterizzata inizialmente dall'uso di colori intensi tesi a costituire un elemento strutturale ben definito rispetto alla rappresentazione pittorica.