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PITTORI: Michael Willman

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

MICHAEL WILLMAN

1690-1700

Varsavia, Museo Nazionale

 

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

 

Michael Willman produsse questa raffigurazione di sant'Agostino per il convento delle Orsoline a Varsavia fra il 1690 e il 1700. L'opera è conservata presso il Museo nazionale di Varsavia. Il pittore ci presenta un sant'Agostino vescovo nel suo studio seduto su una poltrona con il piviale largo, che lascia spazio alla dinamica delle mani del santo, che con la destra impugna una penna per scrivere e con la sinistra un cuore fiammante. Un grande libro aperto giace davanti al santo. La mitra e il bastone pastorale sono disposti in subordine, quasi nascosti. Il volto del santo ha un aspetto maturo con una folta barba bianca riccioluta che gli scende fin sul petto.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

 

 

Michael Willman

Michael Lukas Leopold Willmann nacque nel 1630 a Königsberg, oggi Kaliningrad, nel Ducato di Prussia feudo del Regno di Polonia. Fu avviato alla pittura da suo padre Christian Peter Willmann, pittore di una certa fama a Königsberg. Willman andò ad Amsterdam nel 1650 per imparare dai maestri e fu ispirato dalle opere di Rembrandt, Peter Paul Rubens e Anthony van Dyck. Dopo due anni nel 1653 Willmann tornò a Königsberg, dove superò l'esame di maestro di pittura. Dopo aver visitato Danzica, Willmann si recò a Praga, dove rimase dal 1653 al 1655. Trascorse poi circa un anno a Bratislava. Le sue opere di questo periodo sono ancora chiaramente ispirate da Rembrandt. Il primo dipinto conosciuto di Willmann "Paesaggio con Giovanni Battista", commissionato dall'abate Arnold Freiberger dell'abbazia Abbatia Lubensis a Leubus nella Bassa Slesia risale al 1656. Dal 1657 al 1658 Willmann risiedette a Berlino come pittore di corte di Federico Guglielmo, elettore di Brandeburgo. Nel 1660 Willmann tornò a Leubus, dove aprì una grande bottega. La maestria di Willmann, modellata su quella dei pittori olandesi, diffuse rapidamente la sua fama. Nel 1662 sposò la vedova Helena Regina Lischka, che aveva già un figlio e si convertì al cattolicesimo, prendendo come nomi di battesimo Leopold (come l'imperatore) e Lukas (patrono dei pittori). Da lei ebbe cinque figli, che parteciparono alla crescita artistica della bottega paterna. Nel suo periodo migliore la bottega si avvaleva dell'attività di suo figlio Michael Leopold Willmann il Giovane, della figlia Anna Elisabeth e di suo marito Christian Neuenhertz e del nipote Georg Wilhelm Neunhertz. Vi lavoravano anche Johann Kretschmer di Glogau, Johann Jacob Eybelwieser di Breslavia, Jacob Arlet di Grüssaue e il figliastro di Willmann, Jan Kryštof Liška. Grazie alla sua espressività, destrezza tecnica e velocità Willmann divenne il principale pittore della Slesia, ricevendo contratti dai monasteri cistercensi di Grüssau, Heinrichau, Kamenz, Rauden e Himmelwitz. Con l'aiuto dei suoi assistenti, Willmann produsse 500 dipinti e affreschi durante la sua vita, di cui circa 300 circa sono sopravvissuti.

La maggior parte dei suoi affreschi furono realizzati dopo il 1680. Willmann morì a Leubus nel 1706 e fu sepolto nella cripta dell'abbazia insieme agli abati. Poiché suo figlio morì di lui, lo studio passò al figliastro di Willmann Liška fino al 1712, e quindi fino al 1724 al nipote Georg Wilhelm Neunhertz.