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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Luis Salvador CarmonaPITTORI: Luis Salvador Carmona
Agostino cardioforo
CARMONA LUIS SALVADOR
1745-1750
Madrid, chiesa di san José, cappella del Santissimo
Agostino cardioforo
La statua che raffigura sant'Agostino cardioforo si trova nell'altare di destra della cappella del Santissimo nella chiesa di san José lungo via Alcalà a Madrid.
La pala d'altare raffigura la Vergine, mentre ai suoi piedi si trovano due statue: quella di sant'Agostino a destra e quella di san Tommaso da Villanova vescovo agostiniano spagnolo che fa l'elemosina a un poverello.
Sant'Agostino porta in testa la mitra episcopale così come il mantello del vescovo, tuttavia, come spesso accade in questo genere di raffigurazioni, specie se di committenza monastica agostiniana, il santo indossa la nera tonaca degli eremitani agostiniani.
Questa consuetudine aveva lo scopo di rafforzare l'idea e la convinzione nell'osservatore che Agostino stesso era stato monaco fondatore dell'Ordine che nel medioevo a lui si richiamava. Alla cintola si può inoltre notare la cintola che è un tratto caratteristico e simbolico nell'abbigliamento dei monaci agostiniani.
Agostino tiene distesa la mano destra quasi volesse benedire il fedele, mentre con la sinistra regge un libro aperto da cui fuoriesce un cuore fiammante simbolo del suo amore smisurato per Dio.
Si tratta di un ulteriore carattere distintivo del santo che è presente nella sua iconografia soprattutto del XV secolo in poi.
La presenza di un cuore fiammante fra le mani di Agostino trae spunto dal nel libro nono delle Confessioni quando il santo si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.
La chiesa di San José è situata nel quartiere centrale di Madrid, dove sorgeva l'antico convento di San Ermenegildo dei Carmelitani Scalzi. Il convento fu commissionato nel 1586 da Frate Nicolas de Jesus e Maria, con l'approvazione del cardinale Gaspar de Quiroga y Vela. L'edificio venne completato nel 1605 e infine demolito nel XVIII secolo. Nel 1730 l'architetto Pedro de Ribera progettò la costruzione della attuale chiesa con annesso un convento carmelitano. La chiesa ha una facciata di grandi proporzioni con molti ornamenti e una notevole cupola. Quando i lavori vennero conclusi nel 1748 da José Arredondo e Fausto Manso, la chiesa fu affidata alla parrocchia di San Giuseppe, che era stata fondata nel 1745 da Bernardino Fernández de Velasco, XI duca di Frías. Il convento fu demolito per costruire al suo posto il Teatro Apollo e la Banca di Biscaglia. Nel 1912 l'architetto Juan Moya e Idígoras ha allargato il portale e sopra alzato la chiesa, distorcendo la composizione della facciata principale.
La chiesa ha un tipico stile barocco, costruita a croce latina con tre navate. L'interno della chiesa è molto ricco di opere d'arte. Si distingue per il suo arredamento, la cappella di S. Teresa, strutturata come una chiesa in miniatura arricchita con splendidi dipinti.
A questa chiesa viene associata la leggenda della "Sposa Cadavere" in cui si racconta che un giovane dopo aver partecipato a una festa in un palazzo, uscendo incontrò una bella ragazza con cui trascorse la notte parlando. All'alba la ragazza volle tornare a casa e il giovane si prestò ad accompagnarla. Si separarono presso la chiesa di San Giuseppe e decisero di rivedersi il giorno dopo a mezzogiorno nello stesso punto. Ritornato per incontrare la ragazza, il giovane entra in chiesa e vede un funerale con una bara dove giace la ragazza. Spaventato abbandona subito la chiesa. Una amica della morta lo segue e gli chiede se la conosceva. Le risponde che l'ha incontrata la notte prima. "Impossibile!" risponde l'amica, "perché è morta proprio ieri notte. Sappi che era innamorata di te, ma non ha mai osato dirtelo."