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PITTORI: Salvador Carmona

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

JUAN SALVADOR CARMONA

1789-1795

Madrid, Museo del Prado

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa acquaforte che raffigura sant'Agostino risale al periodo 1789-1795. Incisa su modulo continuo, 500 x 350 mm, l'immagine è stata realizzata da Juan Antonio Salvador Carmona. Questa incisione fa parte di una serie di 28 quadri, dedicati al cardinale Francisco Antonio de Lorenzana, Arcivescovo di Toledo.

L'opera appartiene alla raccolta di stampe dal Museo del Prado. Probabilmente l'intera serie di acqueforti pervenne al Museo tra il 1789, e il 1795.

Agostino vi è raffigurata a mezzo busto con i suoi attributi episcopali: in testa porta una elegante mitra, con il braccio destro tiene in piedi il bastone pastorale, mentre con le mani scrive e regge un libro aperto. Il volto del santo ha un aspetto ancora giovanile, maturo e nello stesso tempo serio ed estatico con una foltissima barba che gli copre il viso.

 

 

Salvador Carmona

Juan Antonio nasce a Nava del Rey presso Valladolid nel 1740. - Nipote dello scultore Luis Salvador Carmona, era fratello e discepolo di Manuel Carmona. Nella casa paterna iniziò a copiare modelli di disegno. Si trasferisce a Madrid per continuare la sua formazione in Belle Arti con lo zio che in quegli anni era vice direttore della sezione scultura nella Accademia di San Fernando. Inizialmente sembrava portato alla scultura come suo fratello, ma alla fine si dedicò alla studio della incisione calcografica, dapprima con Tomás Pérez, incisore di mappe e carte geografiche. Dopo la pubblicazione de "Le stagioni"Juan Antonio ha incominciato a ricevere commissioni d stampe devozionali. La sua produzione prende avvio da tre composizioni di Murillo: "Il vinaio", "Il vendemmiatore" e "San Giacomo Apostolo". Grazie a questi lavori riceve il titolo di Accademico soprannumerario di San Fernando, Nel 1778 ha accompagnato il fratello Manuel a Roma in occasione del suo matrimonio con Ana Maria Mengs. Nello stesso anno incide i ritratti del principe delle Asturie e della moglie Maria Luisa, ottenendo il titolo di incisore del Principe delle Asturie nel 1786. Oltre alla riproduzione dei dipinti quali la "Mater Dolorosa" e "Ecce Homo" di Tiziano o il "Cristo" di Velázquez nel convento di San Plácido, si è dedicato all'incisione di temi devozionali. Ha inciso 56 fogli per una collezione dedicata alla "Sacra Famiglia, Apostoli, Evangelisti e Dottori della Chiesa". Dopo la sua morte nel 1805, la famiglia ha venduto 107 fogli dell'artista.