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Pietà con i santi Agostino, Nicola da Tolentino, Giuliana Falconieri e Pellegrino Laziosi
GIROLAMO DONNINI
1740
Rimini, Musei Civici
Pietà con i santi Agostino, Nicola da Tolentino, Giuliana Falconieri e Pellegrino Laziosi
Questo dipinto, una tela ad olio delle dimensioni 270x165 cm, fu realizzato per la chiesa di santa Eufemia a Rimini. Attualmente è conservato nella Pinacoteca cittadina. Prima di quest'ultima destinazione il quadro venne conservato anche nell'Oratorio dell'Assunzione e poi nella chiesa di santa Maria della Misericordia.
La composizione mette in primo piano quattro santi , due dell'Ordine agostiniano, Agostino e Nicola da Tolentino, e due della Congregazione dei Servi di Maria, Giuliana Falconieri e Pellegrino Laziosi. Agostino è facilmente riconoscibile a sinistra con tutti i suoi attributi episcopali, mentre Nicola da Tolentino è inginocchiato, con il saio nero agostiniano, ma senza attributi se non il giglio che è tenuto in mano da un angioletto ai piedi del basamento.
Dalla parte opposta Giuliana Falconieri, canonizzata nel 1737, è qualificata dall'ostia sul petto, in memoria della sua volontà degli ultimi giorni di vita quando, non potendosi più comunicare, chiese che le venisse posata sul cuore un'ostia consacrata.
In basso a destra Pellegrino Laziosi, col crocifisso in mano, guarda verso il Cristo morto e la Vergine nella sua consueta posizione del miracolo della guarigione della gamba.
Il pittore originario di Correggio, dopo un primo apprendistato in paese con Andrea Capretti, passò a Modena con Stringa, a Bologna con Dal Sole e a Forlì con Cignani, prima di aprire una propria bottega a Bologna. La sua capacità di far fruttare le diverse esperienze figurative lo porta in qualche caso ad avvicinarsi a Franceschini, in altre occasioni a Creti, pur conservando come riferimenti i più importanti maestri della generazione precedente. La Pietà qui riprodotta è certamente uno dei punti più alti toccati nella sua produzione matura, quando il pittore decise di sviluppare una sintassi purista e storicista nei confronti dei classici della tradizione pittorica felsinea.
le figure della Vergine, di Cristo, di Agostino richiamano la lezione dei Carracci, mentre gli altri santi derivano dallo studio di Milani e dei due Viani, interpreti una generazione prima delle medesime istanze di recupero formale.
Girolamo Donnini
nato a Correggio nel 1681, Girolamo Donnini lavorò nell'orizzonte artistico del tardo barocco italiano. Apprese i primi rudimenti del dipingere nella bottega di Francesco Stringa a Modena e successivamente fu allievo di Giovanni Gioseffo dal Sole a Bologna e di Carlo Cignani a Forlì. Lo stile di Cignani ebbe un profondo influsso su Donnini tanto da incidere in profondità sul suo stile pittorico. Ne sono un esempio evidente le sue opere distribuite in varie città del Nord Italia. A Torino Donnini realizzò i dipinti nella cappella di san Giuseppe nella Basilica del Corpus Domini. Lavorò anche a Pescia nella chiesa delle Salesiane, a Rimini (nelle chiese di S. Francesco e di S. Eufemia), a Bergamo, a Tivoli, a Faenza, a Reggio Emilia e in vari altri paesi della Romagna. Una sua importante presenza è nota anche nella sua città natale di Correggio. Le sue opere conobbero un grande favore tra la nobiltà bolognese, che gli richiese anche pitture di genere profano. Ebbe come allievo Francesco Boni, noto come "il Gobbino de' Sinibaldi". Donnini morì a Bologna nel 1743.