Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Corrado Giaquinto

PITTORI: Corrado Giaquinto

La Santissima Trinità, la Vergine e santi

Particolare dei Dottori della Chiesa

 

 

GIAQUINTO CORRADO

1755-1756

Madrid, Museo del Prado

 

La Santissima Trinità, la Vergine e santi

 

 

 

Corrado Giaquinto è l'autore di questa splendida tela che raffigura La Santissima Trinità, la Vergine e santi, fra cui i Dottori della Chiesa. Cronologicamente l'opera è stata realizzata fra il 1755 e il 1756 con la tecnica a olio. La tela misura 99 centimetri x 138 cm ed è attualmente conservato presso il Museo del Prado a Madrid. In origine il quadro, che apparteneva alla Royal Collection si trovava fino al 1794 nella sagrestia del Nuovo Palazzo Reale a Madrid.

La Trinità rappresentata da Cristo alla destra di Dio, sta seduto su una nuvola, con in mano la corona che viene posta sulla testa della Vergine, inginocchiata sulle nuvole a sinistra della composizione a un livello leggermente inferiore. Sulla destra si vede il Battista che con l'indice della mano sinistra indica Cristo, alle sue spalle si può osservare l'Evangelista assieme ad altri molti santi. Tra coloro che possono essere identificati, ci sono sicuramente, a destra, in penombra, i Padri della Chiesa con S. Gregorio, S. Agostino, S. Ambrogio, S. Girolamo, San Jorge, San Ermenegildo, Santa Barbara e San Giuseppe. Questo schizzo per la cupola della Cappella Reale presso il Palazzo Nuovo corrisponde alla parte centrale della vasta composizione e venne dipinto con i suoi compagni di squadra. E' un affresco delizioso con i giochi di luce e ombre giochi, con prevalenza di grigio perla, rosa, viola e giallo molto delicato.

 

 

Corrado Giaquinto

Corrado Domenico Nicolò Antonio Giaquinto nacque a Molfetta nel 1703 e morì a Napoli, nel 1766. Egli lasciò Molfetta per Napoli appena adolescente, nel 1721; ma ritornò nella sua città natale solo un anno dopo nel 1723 per ritornare nuovamente a Napoli nell'ottobre 1724. In questa città si ritiene che sia diventato allievo di Nicola Maria Ross, un pittore seguace di Francesco Solimena. Nel marzo 1727 è a Roma, ormai pittore indipendente, tanto da aprire una propria bottega presso ponte Sisto. La sua prima opera documentata è il Cristo in croce con la Madonna, san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena, per la cattedrale della città portoghese di Mafra, commissionata nel 1730 dal re del Portogallo Giovanni V tramite il rettore della chiesa romana dell'Ara Coeli. Nel giugno 1733, invitato dall'architetto Filippo Juvarra, va a Torino. Tornato a Roma nel 1738, esegue l'anno successivo, per la parrocchiale di Rocca di Papa, l'Assunzione della Vergine, commessagli dal nipote del papa Alessandro VIII, Pietro Ottoboni.

Negli anni romani, l'arte di Giaquinto ebbe una virata dal rococò in direzione del nascente neoclassico, anche per l'esempio dell'arte di Carlo Maratta. Nel 1762, afflitto da problemi di salute, Giaquinto rientrò a Napoli alla corte del figlio di Carlo III di Spagna, Ferdinando IV di Borbone. Ultima sua importante commissione fu un ciclo di tele per la distrutta chiesa di San Luigi di Palazzo, che era stata da poco restaurata dall'amico Luigi Vanvitelli.