GIUSEPPE MARCHETTI
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Giuseppe Marchetti

PITTORI: Giuseppe Marchetti

Agostino e san Sigismondo adorano la Trinità

Agostino e san Sigismondo adorano la Trinità

 

 

GIUSEPPE MARCHETTI

1790-1796

Castrocaro Terme e Terra del Sole, chiesa dei santi Nicolò e Francesco

 

Agostino e san Sigismondo adorano la Trinità

 

 

 

La tela di Marchetti propone una complessa composizione dove appaiono al piano superiore sotto forma di Trinità il Padre, il Figlio Gesù e la colomba dello Spirito Santo accompagnati da un nugolo di di volti di angioletti alati. Nel piano inferiore sono raffigurati san Sigismondo a sinistra e sant'Agostino a destra. Sigismondo è stato il re dei Burgundi dal 516 al 523 e venne assassinato nel 524 dal re dei Franchi. È stato il primo sovrano barbaro a diventare cristiano e per questo motivo è venerato come santo. Le sue spoglie sono venerate principalmente a Praga, ma parte del suo corpo è conservat0 nella Chiesa Cattedrale di Forlì.

Marchetti lo ha raffigurato come re con la corona in testa mentre alza una foglia di palma segno del martirio subito. Gli è accanto Agostino seduto davanti al suo tavolo di lavoro. Il santo indossa i paramenti episcopali con una preziosa mitra in testa e il bastone pastorale appoggiato alla spalla sinistra. La mano destra è distesa a indicare la presenza di Sigismondo mentre con la sinistra regge un libro aperto. Sul tavolo di nota il calamaio con la penna ancora intinta.

Lo sguardo di Agostino, come quello di Sigismondo, è rivolto intensamente verso la visione della Trinità. Il suo volto, dai lineamenti quasi scolpiti, ci restituisce un Agostino nella piena maturità fisica.

 

 

Giuseppe Marchetti

Giuseppe Marchetti nacque a Forlì probabilmente nel 1721. Appartiene alla scuola pittorica forlivese e fu allievo di Felice Torelli. La sua attività fu esercitata principalmente nella sua città natale. Sue opere si trovano nell'Abbazia di San Mercuriale (è nota una Sacra Famiglia) e nel Palazzo Comunale cittadino. Altre sue tele si trovano a Forlimpopoli lungo la via Emilia nel Santuario e annesso convento della Madonna del Popolo, dove gli furono commissionate sei pale a ornamento degli altari laterali e dodici tele - di minori dimensioni - con figure di Santi e Sante francescani da apporre nelle nicchie in sostituzione degli affreschi cinquecenteschi, in parte conservati.

A breve distanza dalla vecchia chiesa parrocchiale di Selbagnone sorge la bella villa che fu dei marchesi Paulucci Merlini di Forlì, dove si trova il prestigioso salone passante a triplo volume con l'ampio soffitto decorato da Giuseppe Marchetti, coadiuvato dal quadraturista Vincenzo Del Buono. L'opera costituisce una fra le decorazioni più raffinate, eleganti e suggestive che si conservano nelle numerose ville di delizie che definiscono il paesaggio collinare forlivese e cesenate. Marchetti vi ha diinto l'Allegoria della Primavera e dell'Estate, a evocare la piacevolezza e serenità del luogo e dello scorrere delle stagioni. Morì a Forlì nel 1801.