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Trinità con i santi Agostino, Onofrio ed il beato Nicola da Forca Palena
GIUSEPPE MARCHETTI
1778
Urbino, chiesa di San Girolamo
Trinità con i santi Agostino, Onofrio ed il beato Nicola da Forca Palena
La pala di Marchetti è conservata ad Urbino nel secondo altare a destra della chiesa di san Girolamo e raffigura la Trinità con i santi Agostino, Onofrio ed il beato Nicola da Forca Palena. L'opera fu realizzata dal pittore nel 1778.
Il dipinto fu eseguito appositamente per la chiesa, come suggerisce la raffigurazione, accanto ai santi Agostino ed Onofrio, del beato Nicola da Forca Polena, la cui festa è celebrata il 15 giugno, artefice della fondazione dell'Ordine a Napoli. Questa caratteristica del beato Nicola è sottolineata dalla presenza di un edificio sostenuto con le mani da due angioletti.
La struttura del quadro è piuttosto complessa e si sviluppa su due piani. In quello superiore sopra delle nubi sono assisi i tre componenti della Trinità. Nella fascia inferiore sono disposti invece i tre santi Agostino, a sinistra, Onofrio al centro e il beato Nicola a destra. Agostino è ritto in piedi nelle sue vesti episcopali con la mitra in testa. Con la mano sinistra regge un grande libro aperto su cui sta scrivendo con una penna d'oca.
Il santo ha lo sguardo rivolto verso l'alto in direzione della visione della Trinità. L'intensità con cui osserva Iddio Padre, lo Spirito Santo e Cristo lascia presagire che il santo stia cercando l'ispirazione per i suoi scritti.
La presenza dei gerolamini a Urbino è attestata fin dallo scorcio finale del XIV secolo, quando il beato Pietro Gambacorta fondò sulle vicine colline delle Cesane la Congregazione dei poveri eremiti di San Girolamo. Il convento fu eretto, in questo sito, verso la prima metà del XV secolo. Nella seconda metà di quel secolo fu costruita la chiesa conventuale. Il convento e la chiesa furono completamente ricostruiti nella seconda metà del Settecento, su progetto dell'architetto urbinate Giuseppe Tosi. Il progetto tuttavia rimase incompiuto come si può notare dalla incompiuta facciata meridionale. I Padri gerolamini vi rimasero fino alla seconda metà del XIX secolo, quando, a seguito dell'Unità d'Italia, il convento fu requisito dallo Stato.
Giuseppe Marchetti
Giuseppe Marchetti nacque a Forlì probabilmente nel 1721. Appartiene alla scuola pittorica forlivese e fu allievo di Felice Torelli. La sua attività fu esercitata principalmente nella sua città natale. Sue opere si trovano nell'Abbazia di San Mercuriale (è nota una Sacra Famiglia) e nel Palazzo Comunale cittadino. Altre sue tele si trovano a Forlimpopoli lungo la via Emilia nel Santuario e annesso convento della Madonna del Popolo, dove gli furono commissionate sei pale a ornamento degli altari laterali e dodici tele - di minori dimensioni - con figure di Santi e Sante francescani da apporre nelle nicchie in sostituzione degli affreschi cinquecenteschi, in parte conservati.
A breve distanza dalla vecchia chiesa parrocchiale di Selbagnone sorge la bella villa che fu dei marchesi Paulucci Merlini di Forlì, dove si trova il prestigioso salone passante a triplo volume con l'ampio soffitto decorato da Giuseppe Marchetti, coadiuvato dal quadraturista Vincenzo Del Buono. L'opera costituisce una fra le decorazioni più raffinate, eleganti e suggestive che si conservano nelle numerose ville di delizie che definiscono il paesaggio collinare forlivese e cesenate. Marchetti vi ha dipinto l'Allegoria della Primavera e dell'Estate, a evocare la piacevolezza e serenità del luogo e dello scorrere delle stagioni. Morì a Forlì nel 1801.