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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GIUSEPPE ANTONIO PETRINI
1710-1715
Londra, Asta Christie's 17 aprile 2002
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Quest'opera di Giuseppe Antonio Petrini che raffigura sant'Agostino è stata battuta a Londra al Lotto 104 di una vendita all'asta di Christie del 17 aprile 2002.
Dipinto a olio su tela, questo ovale, che raffigura sant'Agostino, misura 40,4x30,5 cm. Si tratta quasi certamente di un modello che l'autore ha realizzato per una serie, dove sono raffigurati i Quattro Dottori della Chiesa, destinata alle pitture che poi ha eseguito nella Cappella della Corte d'Appello a Torino. L'opera ha probabilmente una datazione che oscilla tra il San Giovanni Evangelista del 1707 (conservato a Dublino nella Galleria Nazionale d'Irlanda) e il San Giuseppe del 1715 che si trova nella chiesa di Sant'Antonio a Lugano.
Agostino è raffigurato con vivacissima espressione, lo sguardo teso e partecipe verso l'eterno che scruta con occhi inquieti. Le mani aggrappate al libro e la testa reclinata leggermente verso l'alto accentuano la tensione dinamica che è ben visibile dall'espressione del volto.
Giuseppe Antonio Petrini
Giuseppe Antonio Petrini nasce a Carona, sopra Lugano, nel 1677 e si spegne nel villaggio natale nel 1759. Appartiene dunque all'epoca della grande fioritura erudita che ha la sua auctoritas più prestigiosa, in Italia, nel modenese Lodovico Antonio Muratori, e a quella dell’Arcadia.
Fu un pittore del tardo barocco, attivo principalmente a Lugano e in area lombarda. Probabilmente fu apprendista di Bartolomeo Guidobono dopo il 1700. Alcune sue opere si trovano a Como e Bergamo, tuttavia la maggior parte si trova a Lugano e nel Canton Ticino. Tra il 1711 e il 1753 Petrini è nominato negli elenchi dei fabbricieri della chiesa della Madonna d'Onegro a Carona. Frequentemente ha eseguito "ritratti" di personaggi storici tra cui santi, filosofi e scienziati. Un personaggio fra i più importanti che ha realizzato è senz'altro la sua rappresentazione dell'austero San Pietro che emerge dall'ombra per individuare alcune linee del Vangelo. Dipinse San Pietro in varie occasioni e si può certamente ricordare quello per la chiesa parrocchiale di Dubino. Pietro Ligari lo classificò tra i pittori speculativi, dato che questi ritratti erano spesso immaginati.
Fra i santi ricordiamo una triplice raffigurazione di Agostino: a Rancate, nella Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, sono conservati due oli su tela, che raffigurano San Giovanni Evangelista e Sant'Agostino vescovo (della metà del Settecento); a Torino, nella Cappella della Corte d'Appello, affrescò i quattro Dottori della Chiesa verso il 1715 e un'ultima sua opera è custodita a Buenos Aires, Museo Nazionale delle Belle Arti, dove sant'Agostino è in meditazione del mistero della Trinità.