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PITTORI: Piazzetta Giambattista

La Madonna con bambino e santi

La Madonna con bambino e santi

 

 

PIAZZETTA GIAMBATTISTA

1683-1754

Salisburgo, collezione Kurt Rossacher

 

La Madonna col Bambino fra i santi Gerolamo Emiliani e Agostino

 

 

 

La Madonna col Bambino fra i santi Gerolamo Emiliani e Agostino è oggi conservata a Salisburgo nella collezione Kurt Rossacher. L'opera del Piazzetta fu modello probabilmente per la pala di Antonio Marinetti nella chiesa di sant'Agostino a Treviso. Vari critici, pur indicandone il rapporto con la pala, hanno spesso confuso i due pittori attribuendo al Marinetti l'opera del Piazzetta o viceversa.

La pala rappresenta Agostino che mostra la sua regola a Gerolamo Emiliani dinanzi alla Vergine: la scena ricorda l'episodio miracoloso della sua liberazione dalla prigionia nel castello di Castelnuovo. Il fatto provocò una trasformazione interiore per cui si diede tutto a opere di carità (1524), offrendo generosa assistenza ai malati incurabili. Nel 1531 fonda la congregazione dei Servi dei Poveri o di Somasca, dove sorse la prima casa e dove morì nel 1537.

 

Gerolamo Emiliani era di famiglia patrizia veneta, sua madre era una Morosini. Ancora giovanissimo fu nominato governatore della fortezza di Castelnuovo sul Piave, dove nell'agosto 1511 fu attaccato dal La Palisse, sconfitto e catturato. Ma dalla stessa fortezza fu liberato per un intervento miracoloso che Girolamo attribuì sempre all'intervento speciale e personale della Madonna. Il fatto provocò una trasformazione interiore di Gerolamo. Terminata la guerra, nel 1516, a Girolamo venne rinnovato l'incarico di governatore a Quero, che terrà fino al 1527: in seguito ritornò a Venezia. In questo periodo la sua vita subì una svolta radicale: nuove amicizie, recupero della pratica religiosa, lettura e meditazione della Bibbia e si diede tutto a opere di carità, offrendo generosa assistenza ai malati incurabili. Poiché il numero dei suoi collaboratori aumenta, Girolamo nel 1531 cerca di dare a questo gruppo un'organizzazione, scegliendo per loro il nome di "Servi dei Poveri" una congregazione di regola agostiniana. La fonda a Somasca, dove sorse la prima casa e dove morì nel 1537. La nuova famiglia religiosa sarà approvata da papa Paolo III nel 1540; successivamente papa Pio IV la eleverà a Ordine Religioso, con il titolo di Chierici Regolari di Somasca o Padri Somaschi.

Gerolamo Emiliani fu dichiarato beato nel 1747 e canonizzato nel 1767. Nel 1928 Pio XI lo proclamò "Patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata", riconoscendogli il merito e l'originalità del servizio reso. L'opera di Girolamo Emiliani è proseguita dai Padri Somaschi, continuatori della Compagnia dei Servi dei poveri.

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa.

 

 

Piazzetta Giambattista

Figlio di Giacomo, scultore e intagliatore in legno, Giovan Battista Piazzetta nasce a Venezia il 13 febbraio 1682. Dopo una prima educazione artistica nella bottega del padre, passa verso il 1697 in quella del pittore Antonio Molinari. Tuttavia va detto che l'artista, in una lettera del 10 agosto 1744 ad Angelo Nicolosi, indica come suo primo maestro il friulano Silvestro Manaigo. All'età di vent'anni si reca a Bologna dove conosce l'opera di Giuseppe Maria Crespi, che sicuramente esercita su di lui una profonda impressione. Tornato a Venezia, nel 1711 figura iscritto alla Fraglia dei Pittori. Qui ottenne le prime importanti commissioni. Cosciente dei pericoli insiti in quel suo deciso chiaroscuro, esegue una composizione con un cielo aperto senza barocchismi architettonici, smorzando i bruni con i toni freddi giungendo così a una luminosità più pacata. La sua notorietà, che ha ormai varcato i confini veneziani, raggiunge l'apice nel 1727 quando venne eletto membro dell'Accademia Clementina di Bologna. Nell'ultimo periodo della sua produzione Piazzetta alterna a convenzionali composizioni storiche come La Morte di Dario, soggetti religiosi di minor importanza e soprattutto scene pastorali. In riconoscimento dei suoi meriti e delle sue note qualità didattiche, venne nominato nel 1750 direttore della Scuola di nudo dell'Accademia veneziana, istituita dal Senato in quello stesso anno. Nonostante tali gratificazioni il Piazzetta trascorre gli ultimi anni della sua vita in uno stato di indigenza, fino alla morte sopraggiunta il 29 aprile 1754 nella sua casa al ponte dei Saloni a San Gregorio.