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Sant'Agostino che scrive trattati
REINER WENZEL LORENZ
1689-1743
Praga, chiesa di san Francesco
Sant'Agostino che scrive trattati
Nella chiesa di san Francesco a Praga si trovano due belle tele dipinte da Reiner Wenzel Lorenz (1689-1743) che illustrano due episodi della vita di Agostino in tono apologetico. Oltre alla famosa scena di Agostino che interroga il bambino in riva al mare, il pittore ha prodotto anche una pregevole tela che raffigura un bel sant'Agostino intento a scrivere, mentre un angioletto dal basso con il braccio sinistro protesa sembra quasi indicargli l'ispirazione per quanto va scrivendo. La tela è posta sopra l'altare di san Gioacchino.
In questa chiesa hanno sede i Crocigeri cum rubea stella la cui missione è legata all'epoca della loro fondazione da parte di santa Agnese di Boemia (1211-1282). Figlia di re Premysl Ottocaro I, Agnese è una delle figure più nobili della nazione ceca. Infervorata dagli ideali di riforma propugnati da san Francesco d'Assisi decise di rinunciare ala vita mondana e di vestire l'abito monacale.
Mantenne corrispondenza epistolare con santa Chiara e la cugina santa Elisabetta di Turingia. Nel 1231 fonda due conventi nel rione di Na Frantisku in un complesso chiamato l'Assisi boema. Si trattava di una comunità di clarisse e una di frati minori. Della struttura faceva parte anche un ospedale, affidato ad una comunità di laici organizzata come altre società ospedaliere quali i Cavalieri di Malta, i Templari, l'Ordine di S. Spirito. Su richiesta di Agnese nel 1237 papa Gregorio IX promosse la Confraternita dell'ospedale praghese a ordine autonomo osservante la Regola di S. Agostino.
Alla croce rossa, simbolo della carità cristiana, nel 1252 venne aggiunta la stella rossa a sei punte: con questo simbolo l'ordine boemo dei Crocigeni si distinse dagli altri ordini ospedalieri. Prime sedi autonome dei Crocigeni furono la chiesa e l'ospedale di S. Pietro compresi in seguito entro le mura della Città Nuova di Praga.
L'Agostino delle Confessioni è anche poeta. Gli studiosi non hanno tralasciato d'illustrare quest'aspetto. " È il suo senso di poesia - scrive uno di essi - che dà alla realtà spirituale un volto ed una voce, alla realtà sensibile un'anima ed un palpito, sicché, mentre la prima viene accostata a noi senza perdere la sua immateriale purezza, la seconda, senza che ne abbiamo la concretezza visibile, ci si fa scala per salire a Dio ".
Ed un altro afferma che tutte le qualità di Agostino scrittore, che furono molte, non spiegano la loro efficacia " se non si tien conto della grandezza del genio poetico del figlio di Monica ". La poesia è l'espressione più alta delle vibrazioni dell'anima, spesso della mistica. Così fu per Agostino. La sua fu la poesia dell'amore, dell'amicizia, della bellezza, del bisogno di Dio, della speranza; la poesia, per dirla con un sua immagine, d'un " filo d'erba assetato ": " Non abbandonare i tuoi doni - dice egli a Dio -, non disdegnare questo tuo filo d'erba assetato".
Si sa che le Confessioni sono una lettera a Dio, nella quale Agostino narra, loda, ringrazia, adora, implora, canta; canta le profondità abissali del cuore umano e le misericordie di Dio. L'uomo e Dio: ecco i due temi sui quali tesse i tredici libri delle Confessioni. Essi, scrive rileggendoli, " lodano Dio giusto e buono per i miei mali e per i miei beni, e verso di lui sollevano l'intelligenza e il cuore degli uomini "
La lode si trasforma spesso in preghiera d'implorazione o in ascesa interiore fino alle vette più alte della contemplazione. Nelle Confessioni ci sono le pagine più affascinanti dell'esperienza contemplativa agostiniana, pagine che si collocano per la forza narrativa e mistica tra le più belle della spiritualità cristiana. Aveva ragione uno scrittore, che era insieme filosofo e poeta, di dire, riferendosi alla narrazione dell'estasi di Ostia, che è una pagina di " profonda poesia " e " una delle cose più vertiginose dello spirito ... "; con essa " nasceva per la prima volta la poesia dell'estasi, il poema della comunicazione con Dio, la vertigine sublime dell'altezza, lo stupendo ascendere dell'anima sino all'assoluto Amore ... "
Wenzel Lorenz Reiner
Fu battezzato nel 1689 nella Chiesa di St. Havel a Praga. Era nato da una famiglia di artisti; suo nonno, Martin Reiner, era un architetto di primo piano. Ricevette la sua prima formazione artistica dal padre Josef Reiner, che aveva lavorato a Praga come scultore. Successivamente divenne allievo del pittore Peter Brandl, e dopo il 1705, di Anton Ferdinand Schweiger. Nei suoi primi anni di attività divenne membro della Fratellanza dei pittori di Praga. Tra i suoi affreschi di più antica data troviamo gli Apostelmartyrien, che ha dipinto nel 1714 per la chiesa del convento di Osek. Reiner è stato uno degli artisti più importanti del barocco boemo. Oltre a dipingere tavole e pale d'altare, Reiner ha creato battaglie monumentali e paesaggi, ed ha lavorato anche come affrescatore, usando come modello le opere di Johann Christoph Lischka. Dopo il 1730 risente dell'influenza artistica di Cosmas Damian Asam, che conobbe nel corso dei suoi lavori nella Chiesa di St. Hedwig. Nel 1725 sposò Anna Veronika Reiner. Il matrimonio ebbe luogo nel Kreuzherrenkirche alla presenza del Gran Maestro Matteo Böhmb. La coppia ebbe cinque figli. Dopo la morte fu seppellito nella navata laterale della Chiesa di San Giles nella Città Vecchia.