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PITTORI: Luca Rossetti

Agostino Dottore della Chiesa

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

LUCA ROSSETTI

1761

Ivrea, chiesa di santa Croce

 

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

La visita alla chiesa di Santa Croce costituisce un'interessante occasione per apprezzare le capacità pittoriche di Luca Rossetti nella sua fase di maturità artistica. In questa chiesa l'artista di Orta realizza, dopo quella poco distante di San Gaudenzio (1738-1739), un'altra impresa decorativa su larga scala con tante sorprese creative.

Il suo linguaggio stupisce per la grandiosità degli spazi illusionistici e la monumentalità delle figure sacre che popolano le pareti del presbiterio e le volte. Gli incarnati hanno per lo più tratti morbidi e delicati. Nei suoi dipinti l'artista dimostra di essere capace di rispondere con efficacia alle finalità del committente rispetto alla celebrazione del culto mariano e dei dogmi specialmente cari all'ordine francescano. Nei dipinti mostra una verve creativa capace di produrre invenzioni sceniche, prospettive audaci e finte architetture in grado di dilatare i modesti spazi della chiesa.

Rossetti intervenne due volte in Santa Croce, dapprima nel 1753 e successivamente nel 1761. Gli affreschi della cupola sono da riferirsi al primo intervento, mentre alla seconda fase sono da attribuire "le pitture lateralmente all'altare maggiore e sopra l'orchestra in fondo alla Chiesa".

 

Nel presbiterio, al di sotto delle balaustre, posti tra i pilastri delle finte architetture, che danno ad essi un'aura di grande autorità, si trovano gruppi di religiosi, santi e dottori della chiesa, impegnati ad argomentare le verità di fede. Davanti a san Tommaso d'Aquino il personaggio con la cappa rossa, enfaticamente inginocchiato ed intento a scrivere su carta pergamena appoggiandosi a due tomi, è quasi certamente sant'Agostino, stanti le fondamentali riflessioni che egli sviluppò sulla Verginità di Maria. La tonaca nera sotto il mantello richiama i monaci agostiniani. Del resto si può notare come la sua figura rappresenti praticamente una copia del sant'Agostino di Carlo Maratta nella Disputa presente a Roma nella chiesa di Santa Maria del Popolo.

 

La chiesa di proprietà dell'odierna Confraternita di Santa Croce, risale al primo quarto del secolo XVII e fu in origine l'Oratorio della Compagnia del Suffragio. Questa Compagnia, una delle più importanti e benemerite di Ivrea, costituitasi spontaneamente del 1616, utilizzò per i primi sette anni, per le proprie funzioni religiose in suffragio dei fratelli defunti, un altare provvisoriamente messo a disposizione dei Confratelli nella chiesa del convento di San Francesco. Il Vescovo nel 1622 adunò i suoi membri invitandoli ad acquistare una casa in luogo comodo per convertirla in chiesa. La proposta venne accettata dai Confratelli e già nel 1623 vennero avviati i lavori per la trasformazione di una casa in Oratorio. I Confratelli del Suffragio dettero piena prova della loro grande fede e pietà nel triste periodo della peste del 1630 con l'assistenza continua agli infermi della città e l'accompagnamento dei morti del contagio alla sepoltura.

Il maggior vanto della chiesa è rappresentato dal complesso di affreschi tardo barocchi, realizzati Luca Rossetti. Non sappiamo nulla circa i contatti che i Confratelli dovevano aver preso, con gli artisti operanti a quel tempo nella zona per l'esecuzione degli affreschi, né conosciamo i motivi per cui questi vennero affidati al pittore Luca Rossetti da Orta.

 

Si ringrazia il signor Lauro Mattalucci per le immagini e le copiose informazioni che sono state fornite.

 

 

Luca Rossetti

Luca Vittore Rossetti nacque nel 1708 ad Orta, da una famiglia di artisti. Sia il padre che il nonno erano pittori. Nella sua regione, a Orta San Giulio, Ameno, Auzate, Carcegna, Miasino, Artò di Madonna del Sasso, Nonio, Chesio, Cesara, Pogno, Quarna Sopra, Vacciago, sono documentati numerosi suoi lavori pittorici a partire dal 1733. La sua attività di frescante si ritrova anche in edifici religiosi del biellese a Bioglio ed a Mosso. Nel Canavese, prima di lavorare nella chiesa della Confraternita del Suffragio a Ivrea, Rossetti eseguì, tra il 1738 ed il 1744, il prestigioso ciclo di affreschi all'interno della chiesa di San Gaudenzio a Ivrea, l'affresco nella volta dello scalone dell'ex convento di San Francesco, sempre a Ivrea, l'affresco sul muro esterno di una casa privata in Pavone, raffigurante la Madonna che contempla il Bambino e molto probabilmente anche gli affreschi che decorano il grande salone del Palazzo Vescovile di Ivrea. Eseguì anche una serie di lavori a Cuorgnè, di cui restano oggi sette quadri, dipinti non oltre il 1742, nella chiesa della Confraternita di San Giovanni. I suoi lavori nella chiesa della Compagnia del Suffragio di Ivrea iniziano nel 1753. In tale anno l'artista eseguì un primo, consistente lavoro, affrescando in poco meno di tre mesi la Cupola della chiesa, dopo di ché i lavori vennero sospesi fino al 1761.

Finalmente, dal 10 marzo al 31 maggio del 1761, Luca Rossetti, fiancheggiato dal capomastro Gregorio Bolla, dal fratello Franco e dal nipote Lucio, nonché da garzoni e lavoranti vari, lavorando ininterrottamente per quasi tre mesi, dipinse interamente le Cappelle e portò a termine la pittura della chiesa. Morì ad Orta nel 1770.