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PITTORI: Domingo Hernández de Quintana

Agostino e le anime dannate

Agostino e le anime dannate

 

 

DE QUINTANA DOMINGO HERNANDEZ

1720-1730

Tacoronte, chiesa Cristo Santissimo de los Dolores

 

Agostino e le anime dannate

 

 

 

Questa tela faceva parte di una pala d'altare dedicata alle Anime beate del Purgatorio. L'opera è strutturata su tre registri: nel superiore appaiono i beati in gloria, con la Santissima Trinità e vari santi. Nel registro di mezzo l'arcangelo San Michele provvede alla pesatura delle anime mentre il registro inferiore presenta le anime che si trovano in purgatorio. Vicino all'arcangelo si nota san Nicola da Tolentino spesso invocato come santo taumaturgo per salvare le anime del Purgatorio. In questo luogo le anime attendono di essere salvate per intercessione dei santi che vi sono rappresentati: San Lorenzo a sinistra che impugna la graticola, strumento del suo martirio, San Giuseppe, la Vergine Maria e Sant'Agostino. Quest'ultimo indossa i suoi paramenti episcopali, con la mitra in testa. Con le mani si rivolge alle anime che si trovano immersi nel fuoco sotto di lui. La tela, senza firma autografa, è tuttavia ascrivibile alla scuola di Domingo Quintana, per varie similitudini con opere sue sullo stesso soggetto. Il dipinto misura 2,10 x 1,42 m.

 

Il Santo Cristo dei Dolori e dell'Agonia a cui è dedicata la chiesa, noto popolarmente anche come Cristo di Tacoronte, è una scultura che raffigura Gesù di Nazaret. Precisamente è posto nella pala dell'altare maggiore della chiesa o Santuario che sorge nel nel Comune di Tacoronte, sull'isola di Tenerife nelle Isole Canarie. Il Cristo è il patrono di Tacoronte e la sua immagine e il suo culto sono affidati alla Fratellanza del Santísimo Cristo dei Dolori di Tacoronte. La realizzazione della statua è stata attribuita allo scultore Domingo de la Rioja. La venerazione di questo Cristo è molto diffusa nell'Arcipelago delle Canarie al pari del Santo Cristo di La Laguna.

Il Santuario del Santísimo Cristo de Tacoronte fa parte di un complesso conventuale appartenente all'ordine degli Agostiniani fino alla confisca, con regio decreto del 1837.

Verso la fine del Cinquecento esisteva già l'eremo di San Sebastián e nel 1649 i frati agostiniani scalzi fondarono il Convento di San Sebastián, utilizzando l'originario eremo. L'attuale santuario del Cristo de los Dolores fu costruito intorno all'anno 1664. Il maestro Domingo Rodríguez che stava lavorando alla costruzione delle navate della chiesa di Santa Caterina fu assunto per costruire la nuova chiesa del convento di Sant'Agostino. Le opere furono finanziate dal capitano D. Diego Pereyra de Castro, patrono del convento.

La chiesa ha pianta basilicale a tre navate, una cappella maggiore rettangolare e una sagrestia con accesso diretto al presbiterio e al chiostro conventuale. Le pareti sono imbiancate, ad eccezione della facciata principale, scolpita in pietra, uno degli esempi più belli e singolari delle Isole Canarie perché interamente in pietra. Le porte laterali, una di fronte all'altra, comunicano, una con il chiostro del convento e l'altra, detta San Sebastián, con la strada, per mezzo di archi a tutto sesto.

 

 

Domingo Hernández de Quintana

Nasce a Candelaria nel 1693 figlio del pittore Cristóbal Hernández de Quintan, mentre suo padre stava lavorando alla pittura della pala dell'altare maggiore del santuario del santo patrono locale. Il padre gli insegnò i primi rudimenti della pittura e alla sua morte, avvenuta nel 1725, Domingo ereditò probabilmente la sua bottega, date che era l'unico dei fratelli che si era dedicato alla pittura. Il suo catalogo non è ampio. Ha firmato sicuramente il Sogno di San José (Monastero di Santa Catalina, La Laguna) e la Nascita della Vergine (Ermita del Carmen, La Orotava). La sua paternità è documentata anche rispetto al ritratto di José de Anchieta (Cabildo de Tenerife) e alcune indicazioni supportano l'attribuzione del dipinto delle Anime del Purgatorio nella chiesa di Santa Caterina a Tacoronte. Suo può essere anche un San Diego de Alcalá che si conserva in una collezione privata a La Orotava. In tutti questi dipinti, Domingo de Quintana segue i modelli e lo stile del padre, quantunque non riesca a raggiungere la abilità paterna. Lavorò anche fuori Tenerife e come policromatore: intorno al 1734 realizzò la scultura di San Marcial, proprietario dell'eremo di Femés a Lanzarote. Morì a San Cristóbal de La Laguna nel 1763.