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Madonna della Cintura con Agostino, Monica e Nicola
TEDESCHI PIERO
1791
Cartoceto, Chiesa del convento agostiniano di S. Maria del Soccorso
Madonna della Cintura con Agostino, Monica e Nicola
La pala ci presenta una scenografia composita per quanto non nuova: si tratta della celebrazione della devozione tutta agostiniana della Madonna della Cintura. La tela è nota anche come Madonna della Consolazione. Alla sommità della composizione troviamo la Vergine Maria con in braccio il Bambino: entrambi hanno in mano una cintura nera, come quella che portano i monaci agostiniani. Immediatamente sotto sono seduti a sinistra Agostino, in abiti da vescovo, e a destra sua madre Monica, che ha uno sguardo di grande devozione verso la Vergine. Poco sotto un frate agostiniano, Nicola da Tolentino, indica ad altre persone con l'indice destro tutta la scena perchè venga contemplata.
L'opera, dipinta nel 1791 da Tedeschi, si trova nella chiesa del Convento di S. Maria a Cartoceto nel pesarese. Questa chiesa fu ricostruita come il convento fra il 1775 e il 1782 su disegno dell'architetto fanese Francesco Maria Ciaraffoni. Piero Tedeschi (1750-1860) è un pittore marchigiano che ha molto operato nelle Marche e oggi molte delle sue opere si trovano nelle Pinacoteche di Ascoli Piceno, del Duomo di Urbino, della Galleria Nazionale delle Marche e anche nella cattedrale di Imola.
L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.
Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.
Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.
Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.