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PITTORI: Giambattista Tiepolo

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

Particolare di sant'Agostino con il cuore fiammante

 

 

GIAMBATTISTA TIEPOLO

1737

Londra, National Gallery

 

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

 

 

 

La tela oggi è conservata presso la National Gallery di Londra. La scena è strutturata a triangolo con al vertice Agostino. Tiepolo lo ha raffigurato seduto su un alto scranno mentre con la mano sinistra tiene un libro e la penna e con l'altra impugna un cuore fiammante, che è la tipica forma con la quale gli artisti del '600 e '700 indicano Agostino.

Il cuore fiammante è l'espressione più concreta per esprimere lo smisurato amore che nutriva per Dio e la Trinità. Ai piedi del santo troviamo a sinistra Luigi di Francia e a destra, seduto, san Giovanni Evangelista e un santo vescovo che sta sfogliando un libro che tiene in mano un chierico.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

 

Giambattista Tiepolo

Tiepolo fu il più potente, rigoglioso e influente pittore europeo del Settecento almeno nella prima diffusione del gusto illuminista e classico. Ha dettato il gusto per la grande decorazione signorile nelle corti reali. Ai vastissimi affreschi è legata soprattutto la sua fama di artista: ma Tiepolo va considerato un pittore versatile, capace di svariare in numerosi campi dell'arte e di adattarsi ai soggetti, alle tecniche e alle dimensioni più diverse. Allievo di Gregorio Lazzarini, il giovane Tiepolo si iscrive a 21 anni alla corporazione dei pittori di Venezia. Nel 1719 sposa Cecilia Guardi: la sua attività abbandona le tenebre del barocco per aprirsi a scene sempre più solari e vivacemente colorate, passando per il recupero della grande tradizione veneta rinascimentale.