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PITTORI: Giambattista Tiepolo

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni

Evangelista e un vescovo

 

 

GIAMBATTISTA TIEPOLO

1750-1760

Rennes, Museo di Belle Arti

 

Sant'Agostino, Luigi di Francia, San Giovanni Evangelista e un vescovo

 

 

 

La tela conservata a Rennes nel locale Museo di Belle Arti è una copia di un'opera di Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770), che ha goduto di una insospettata fortuna.

Dello stesso artista sono note altre versioni a Londra alla National Gallery e  a Düsseldorf al Kunstmuseum.

Questa tela di Rennes potrebbe essere anche una copia sortita dalla bottega del pittore.

Tiepolo ha raffigurato Agostino seduto su un alto scranno mentre con la mano sinistra tiene un libro e la penna e con l'altra impugna un cuore fiammante, che è il caratteristico simbolo con cui gli artisti del '600 e '700 indicano in modo specifico il santo. Il cuore fiammante è l'espressione più concreta per esprimere lo smisurato amore che nutriva per Dio e la Trinità. Ai piedi del santo troviamo a sinistra Luigi di Francia e a destra, seduto, san Giovanni Evangelista e un santo vescovo che sta sfogliando un libro che tiene in mano un chierico.

La maestosità della figura di Agostino viene esaltata non solo dalla sua posizione predominante, ma pure dalla postura che assume, aulica ma nello stesso tempo imperiosa e autorevole.

 

 

Giambattista Tiepolo

Tiepolo fu il più potente, rigoglioso e influente pittore europeo del Settecento almeno nella prima diffusione del gusto illuminista e classico. Ha dettato il gusto per la grande decorazione signorile nelle corti reali. Ai vastissimi affreschi è legata soprattutto la sua fama di artista: ma Tiepolo va considerato un pittore versatile, capace di svariare in numerosi campi dell'arte e di adattarsi ai soggetti, alle tecniche e alle dimensioni più diverse. Allievo di Gregorio Lazzarini, il giovane Tiepolo si iscrive a 21 anni alla corporazione dei pittori di Venezia. Nel 1719 sposa Cecilia Guardi: la sua attività abbandona le tenebre del barocco per aprirsi a scene sempre più solari e vivacemente colorate, passando per il recupero della grande tradizione veneta rinascimentale.

La sua tavolozza si schiarì sotto l'influenza di Paolo Veronese e, descritto dai suoi contemporanei come il "Veronese rinato", con il suo grande predecessore ebbe in comune l'amore per lo sfarzo. Nei suoi dipinti utilizzò sovente abiti del Cinquecento, e per i colori brillanti, abbandonò presto "lo stile diligente del maestro ed essendo tutto fuoco e spirito, ne adottò uno rapido e libero".

Al culmine della sua fama fu invitato dal re di Spagna a Madrid, dove giunse con i figli Giandomenico e Lorenzo. nella capitale spagnola lavora gli affreschi del Palazzo del Trono e ad altre due sale. Tiepolo muore a Madrid nel 1770, dopo dedicato tutta la sua vita alla pittura, lasciando all'ammirazione dei posteri straordinari soffitti affrescati nei quali la parte centrale raffigura spesso un cielo aperto. In questo spazio il pittore, superata la solidità tipica del Rinascimento, ma sostenuto da una superba capacità nel disegno, realizza delicati effetti spaziali, che includono leggerissime figure fluttuanti nell'aria in modo naturale e convincente.