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PITTORI: Troger Paul

Sant'Agostino e san Floriano

Sant'Agostino e san Floriano

 

 

TROGER PAUL

1740-1750

Aldino, Museo Civico

 

Sant'Agostino e san Floriano

 

 

 

Il quadro, di piccole dimensioni, ha una splendida cornice barocca che inquadra la scena dove i protagonisti sono i due santi Agostino e Floriano. Quest'ultimo indossa gli abiti e l'armatura di un soldato romano, mentre Agostino indossa i suoi paramenti episcopali. Entrambi i santi sono assisi sopra una nuvola e sono attorniati da angeli. Agostino ha le braccia aperte in segno di accoglienza e con lo sguardo sembra rivolgersi al fedele che osserva il quadro. Il suo volto ha un aspetto ancora giovanile con una foltissima barba nera che gli scende rigogliosa dal mento.

L'opera è conservata nel museo civico di Aldino dove sono esposti oggetti sacri d'epoca barocca e rococò in numero considerevole e di grande pregio artistico. I pezzi esposti sono testimoniano la venerazione, i pellegrinaggi e la devozione espressi in un'epoca in cui lo sfarzo degli oggetti e dei paramenti liturgici, la molteplicità dei reliquari e immagini sacre erano espressione di grande religiosità. I ritratti ricordano le importanti personalità nate ad Aldino: il cardinale Johann Baptist Franzelin, unico Cardinale sudtirolese; il barone Andreas Alois Dipauli von Treuheim, presidente della corte d'appello del Tirolo e Vorarberg; il prevosto Josef Kalser, ultimo prevosto del duomo di Bolzano.

 

Paul Troger

Nato nella Val Pusteria a Monguelfo nel 1698 era figlio di un sarto e sagrestano. Sua madre Maria Pracherin ebbe sette figli. I primi rudimenti all'arte pittorica gli furono impartiti dal "pittore dei diavoli" Matthias Durchner di Villabassa. I conti di Firmian, parenti della casata di Monguelfo,  scoprirono il talento di questo giovane e lo introdussero nella bottega del noto pittore e prete Giuseppe Alberti a Cavalese, in Val di Fiemme. Dopo un apprendistato di tre anni, il giovane Troger si trasferì a Venezia, dove divenne allievo di Gian Battista Piazzetta, il grande innovatore della pittura barocca veneziana. Troger completò la sua lunga e proficua formazione a Roma presso il maestro Cona, a Napoli con Francesco Solimena e a Bologna con Giuseppe Maria Crespi.

Le sue prime opere furono realizzate a Mezzocorona (Trentino), Caldaro (Sud Tirolo), Klagenfurt e Gurktal (Carinzia).

Stabilitosi a Vienna nel 1728, entrò a fare parte dell'Accademia di pittura ottenendo numerosi incarichi ufficiali, sino alla nomina, nel 1754, a direttore dell'Accademia di arti figurative, carica che detenne sino al 1757. Circa 250 furono i suoi discepoli che lavorarono in tutta l'area del Danubio.

L'artista iniziò a dipingere i suoi sontuosi affreschi a St. Pölten e a St. Andrä an der Traisen nella Bassa Austria, ma è nell'imponente abbazia di Melk sul Danubio che si espresse il suo genio decorando la chiesa, la biblioteca e il refettorio con la sua pittura ariosa e piena di vita (1731-1732). I suoi affreschi portarono luce e colore anche nel severo chiostro romanico e nella buia biblioteca del monastero di Zwettl. Il monastero di Seitenstetten custodisce, oltre ai pregevoli affreschi dei soffitti, anche alcuni una sua pala d'altare. Nel monastero benedettino di Göttweig Troger ha lasciato il magistrale affresco che rappresenta "L'apoteosi di Carlo VI" sopra la scalinata imperiale.

 

Le opere eseguite nel Duomo di Bressanone assicurarono a Paul Troger, "virtuoso pittore dal pennello famoso in tutto il mondo", la "conferma e consacrazione" negli anni della maturità. Nel 1750 realizzò il grandioso affresco della "adorazione dell'Agnello" con la superficie pittorica di 250 metri quadrati. Troger morì a Vienna nel 1762, lasciando nove figli avuti dalla prima moglie e sette dalla seconda. Fu sepolto nella abbazia degli Scozzesi.