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Norberto riceve lo scapolare da Maria alla presenza di Agostino
PAUL TROGER
1730-1740
Geras, chiesa abbaziale
Norberto riceve lo scapolare da Maria alla presenza di Agostino
Sull'altare maggiore della chiesa abbaziale premostratense di Geras la pala raffigura san Norberto, che tramite il padre della regola Agostino, riceve lo scapolare da Maria, protettrice dell'ordine. Norberto è inginocchiato in basso a destra in un atteggiamento compunto: di fronte a lui un angelo dispiega un libro aperto dove è scritta la regola che gli viene affidata. L'angelo con l'indice della mano sinistra indica in alto la Vergine in trono con in braccio il Bambino. Al suo fianco, ma in posizione leggermente inferiore, anche Agostino rivolge lo sguardo alla Vergine e con la mano sinistra che indica Norberto, sembra impetrare il suo favore il suo assistito. Agostino, dalla foltissima barba bianca, ha un viso maturo, anziano e nello stesso tempo sereno. Indossa i paramenti episcopali e in testa porta la mitra. Un angioletto al suo fianco regge un lungo bastone pastorale.
La scena simbolicamente vuole ricordare che Norberto scelse per la sua congregazione premostratense la regola agostiniana.
Si presume che l'Abbazia sia stata costruita verso il 1153 da Ekbert e dal conte Ulrich II von Pernegg come filiazione dell'abbazia premostratense morava di Seelau. Era costituita come un doppio monastero con l'annesso monastero femminile di Pernegg, a una decina di chilometri di distanza. Dopo l'estinzione dei conti Pernegg il monastero, che si trovava vicino alla frontiera, subì numerose distruzioni. Tra il 1419 e il 1436 gli Ussiti marciarono più volte per Geras e nel 1486 gli Ungheresi occuparono sia Geras che Pernegg. Durante la Guerra dei Trent'anni, il monastero e la città di Geras furono saccheggiati più volte e nel 1620 vennero incendiati dalle truppe di Mansfeld. Nel 1625 alcuni canonici sotto la guida dell'abate della Vestfalia Benedict Lachen iniziarono i lavori di ricostruzione. L'aspetto barocco attuale si è sovrapposto alle originali strutture che sono di origine medievale. La collegiata, il chiostro e gli ambienti adiacenti sono sempre stati ricostruiti riproducendo la planimetria del complesso primitivo. La collegiata bruciò all'inizio del Settecento e fu ricostruita nell'aspetto attuale dall'architetto Joseph Munggenast all'epoca dell'abate Nikolaus Zandt. Le decorazioni pittoriche sono opera di Paul Troger che vi lavorò dal 1730 al 1746.
Al di sotto deli stucchi marmorei sono ancora visibili i massicci pilastri della prima basilica a tre navate del XII secolo. La cosiddetta Sala dei Marmi è un gioiello d'arte, il cui soffitto è dipinto con uno splendido affresco realizzato da Paul Troger. La facciata esterna porta la firma di Jakob Christoph Schletterer mentre nella biblioteca si trovano affreschi di Josef Winterhalder.
La cosidetta Galleria degli Abati fu commissionata nel 1731 a Johann Jakob Pischl dall'abate Nikolaus Zandt. Lungo la navata si trovano i dipinti dei dodici apostoli, mentre nel coro sono conservate le immagini di sei santi premonstratensi. Sull'altare la pala raffigura san Norberto, che tramite il padre della regola Agostino, riceve lo scapolare da Maria, protettrice dell'ordine. Sugli altari laterali posteriori della navata principale sono raffigurati Agostino e Norberto, forse dipinti da Bartolomeo Altomonte. Nelle navate laterali si trovano altri due altari: uno dedicato a santa Barbara e l'altro alla Croce, la cui pala dell'altare è attribuita a Josef Hauzinger che la realizzò nel 1756.
Paul Troger
Nato nella Val Pusteria a Monguelfo nel 1698 era figlio di un sarto e sagrestano. Sua madre Maria Pracherin ebbe sette figli. I primi rudimenti all'arte pittorica gli furono impartiti dal "pittore dei diavoli" Matthias Durchner di Villabassa. I conti di Firmian, parenti della casata di Monguelfo, scoprirono il talento di questo giovane e lo introdussero nella bottega del noto pittore e prete Giuseppe Alberti a Cavalese, in Val di Fiemme. Dopo un apprendistato di tre anni, il giovane Troger si trasferì a Venezia, dove divenne allievo di Gian Battista Piazzetta, il grande innovatore della pittura barocca veneziana. Troger completò la sua lunga e proficua formazione a Roma presso il maestro Cona, a Napoli con Francesco Solimena e a Bologna con Giuseppe Maria Crespi.
Le sue prime opere furono realizzate a Mezzocorona (Trentino), Caldaro (Sud Tirolo), Klagenfurt e Gurktal (Carinzia).
Stabilitosi a Vienna nel 1728, entrò a fare parte dell'Accademia di pittura ottenendo numerosi incarichi ufficiali, sino alla nomina, nel 1754, a direttore dell'Accademia di arti figurative, carica che detenne sino al 1757. Circa 250 furono i suoi discepoli che lavorarono in tutta l'area del Danubio.
L'artista iniziò a dipingere i suoi sontuosi affreschi a St. Pölten e a St. Andrä an der Traisen nella Bassa Austria, ma è nell'imponente abbazia di Melk sul Danubio che si espresse il suo genio decorando la chiesa, la biblioteca e il refettorio con la sua pittura ariosa e piena di vita (1731-1732). I suoi affreschi portarono luce e colore anche nel severo chiostro romanico e nella buia biblioteca del monastero di Zwettl. Il monastero di Seitenstetten custodisce, oltre ai pregevoli affreschi dei soffitti, anche alcuni una sua pala d'altare. Nel monastero benedettino di Göttweig Troger ha lasciato il magistrale affresco che rappresenta "L'apoteosi di Carlo VI" sopra la scalinata imperiale.
Le opere eseguite nel Duomo di Bressanone assicurarono a Paul Troger, "virtuoso pittore dal pennello famoso in tutto il mondo", la "conferma e consacrazione" negli anni della maturità. Nel 1750 realizzò il grandioso affresco della "adorazione dell'Agnello" con la superficie pittorica di 250 metri quadrati. Troger morì a Vienna nel 1762, lasciando nove figli avuti dalla prima moglie e sette dalla seconda. Fu sepolto nella abbazia degli Scozzesi.