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PITTORI: Van Loo Carle

Agostino cardioforo

Agostino cardioforo

 

 

VAN LOO CARLE

1750

Angers, Musée des Beaux Arts

 

Agostino cardioforo

 

 

 

L'opera di Carlo Van Loo è conservata ad Angers, nel Musée des Beaux Arts, dove è pervenuto nel 1847. Il quadro raffigura Agostino ritto sulle sue ginocchia mentre con la mano destra regge un cuore fiammante. Alle sue spalle un grande tendaggio lo isola e lo esalta nella sua espressione estatica. Vestito con i paramenti episcopali, Agostino ha deposto a terra il suo bastone, simbolo della sua dignità ecclesiastica. Alle sue spalle si vede inoltre un grande libro aperto appoggiato su uno scrittoio. Altri libri e rotoli di pergamena giacciono per terra vicino al bastone pastorale. Alto poco più di un metro, il quadro è largo circa 0,8 m.

Il volto del santo, dall'aspetto maturo, ha lo sguardo rivolto verso il cielo, a cui Agostino sembra donare il cuore fiammante. Una sottile aureola gli cinge il capo.

 

 

Charles-André van Loo

Nato a Nizza nel 1705 apparteneva a una famiglia di pittori, di cui costituisce il personaggio più famoso. Di origini olandesi, la sua era una famiglia di pittor ifra cui ricordiamo anche suo fratello minore Jean-Baptiste van Loo.

Fu allievo di Joseph AvedL la sua attività artistica ha trattato soprattutto dipinti con i più vari soggetti: religiosi, profani, mitologici e ritratti.

Ancora giovane, seguì il fratello maggiore in viaggio a Torino. Nel 1712 si recò a Roma, dove studiò nella scuola del pittore italiano Benedetto Luti, conoscendo anche lo scultore francese Pierre Legros. Nel 1723 ritornò in Francia stabilendosi a Parigi dove ricevette, nel 1727, un premio per un quadro di soggetto storico, battendo il suo futuro rivale François Boucher. Ritornò a Torino, chiamato da Vittorio Amedeo II di Savoia, re di Sardegna, per il quale dipinse una serie di illustrazioni raffiguranti scene tratte dai poemi di Torquato Tasso. In questo periodo lavorò a diversi affreschi per la Palazzina di caccia di Stupinigi. Nel 1734 tornò a Parigi e nel 1735 divenne membro dell'Accadémia Reale francese di pittura e scultura, una nomina che consacrò la sua fama di pittore. In quel periodo periodo dipinse preziose sovrapporte per l'Hôtel de Soubise di Parigi, la residenza dei principi Rohan-Soubise. Nel 1762 venne nominato pittore ufficiale alla corte di Luigi XV e venne decorato con le insegne dell'Ordine cavalleresco di San Michele. Il figlio, Jules César Denis Van Loo fu suo allievo e si dedicò alla pittura principalmente di paesaggi. Charles-André van Loo morì a Parigi nel 1765.