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PITTORI: Giovanni di Balduccio

Sant'Agostino con san Marco e Ambrogio

Sant'Agostino con i santi Marco e Ambrogio

 

 

GIOVANNI DI BALDUCCIO

1300-1349

Milano, chiesa di san Marco

 

Sant'Agostino con i santi Marco e Ambrogio

 

 

 

Fra le tre sculture che, sotto il rosone, si trovano sulla facciata della chiesa agostiniana di san Marco a Milano troviamo la raffigurazione di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa.

La facciata attuale della chiesa è il frutto di un restauro del 1871 diretto da Carlo Maciachini che mantenne il portale a tutto sesto in marmo con architrave, la galleria di archetti gotici, il rosone e le tre statue di santi che sono attribuite a Giovanni di Balduccio. Qualche storico d'arte le attribuisce al cosiddetto Maestro di Viboldone.

Agostino indossa la veste degli eremitani agostiniani, quantunque porti in testa la mitra episcopale. In mano tiene un libro aperto e con l'indice della mano destra ne addita il testo. Il volto del santo, consunto dal tempo e dalla esposizione alle intemperie, presenta ancora una intensa espressività con lo sguardo rivolto verso il cielo.

Una  folta barba riccioluta gli copre il viso.

 

Giovanni di Balduccio (Pisa, 1300-1349 circa) è stato uno fra i maggiori scultori medioevali italiani, attivo tra il 1320 e il 1347.

Nato quasi sicuramente a Pisa verso il 1300, era figlio di Balduccio di Alboneto. Divenne apprendista scalpellino nel grande cantiere dell'Opera del Duomo di Pisa poco dopo la morte di due grandi maestri della scultura toscana, Giovanni Pisano (morto nel 1314) e Tino di Camaino. Nella mediocrità della bottega del nuovo capomastro Lupo di Francesco da Pisa, è credibile che le sue sculture lo abbiano messo in mostra piuttosto presto. Non pare sia stato allievo di Giovanni Pisano per motivi anagrafici né pare si sia mai incontrato con Andrea Pisano e la sua bottega. La sua attività si svolse essenzialmente in Toscana e a Milano. Tra le poche notizie sicure conosciamo il trasferimento dell'artista in Lombardia, su invito di Azzone Visconti, intorno al 1334. Ha lasciato la sua firma nelle sculture di Sarzana (1327), San Casciano in Val di Pesa (1330-1331) e Milano (1339 e 1347).

La sua ultima impresa potrebbe essere stata la decorazione della facciata della chiesa di Santa Maria di Brera. Nel 1349 gli venne offerta la nomina a capomastro del cantiere del Duomo di Pisa, ma Giovanni la rifiutò. Dopodiché se ne perdono le tracce.

 

La presenza dei santi Ambrogio e Marco sulla facciata della chiesa assieme ad Agostino sono ampiamente comprensibili. Ambrogio è stato il vescovo di Milano più importante e noto. Per quanto riguarda san Marco, secondo la tradizione la chiesa gli fu dedicata per riconoscenza dell'aiuto prestato da Venezia a Milano nella lotta contro il Barbarossa. Le prime notizie certe di questa chiesa risalgono tuttavia solo al 1254 quando Lanfranco Settala, priore generale degli Eremitani di sant'Agostino, fece costruire una chiesa gotica a tre navate inglobando le costruzioni precedenti. La struttura non subì varianti rilevanti sino al XVII secolo quando la chiesa, divenuta casa generalizia dell'ordine agostiniano, fu trasformata in forme barocche.