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PITTORI: Niccolò di Segna

Sant'Agostino

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

NICCOLO' DI SEGNA

1331-1345

Genova, Collezione Gnecco

 

Sant'Agostino

 

 

 

Questa tavola di Niccolò di Segna, figlio d'arte, che appartiene ad un polittico smembrato, si trova presso la Collezione Gnecco a Genova e raffigura un bel sant'Agostino intento a scrivere su un libro. Il santo è collegato ad una figura di sant'Ambrogio. L'opera, di piccolo formato, una tempera su oro, misura cm 42 in altezza e 26 cm in larghezza.

Il santo è facilmente riconoscibile perché l'autore ha scritto in calce SANCTUS AUGUSTINUS. Agostino ha un viso ancora giovanile, con una folta barba riccioluta che gli copre tutto il mento. in testa porta la mitra e indossa un elegante piviale. Con la mano destra impugna uno stile quasi fosse in procinto di scrivere. Lo sguardo del viso tuttavia lascia presagire che stia meditando o che cerchi l'ispirazione per scrivere.

Con la mano sinistra regge un libro aperto, su cui sono scritte le parole: AUGUSTINUS EPISCOPUS HIPPONENSIUS ET ECCLESIAE DOCTOR.

Il pannello risale al periodo di maggiore splendore della pittura senese e appartiene a un polittico smembrato, parzialmente ricostruito. Altri elementi di questo polittico sono sparsi in varie collezioni: un san Cristoforo si trova a Bruxelles nella Collezione Cahen; un santo vescovo non identificato si trova a Dublino nella ex Collezione Smith; un sant'Antonio Abate e un sant'Andrea  sono conservati nel museo di Bridgeport, Kress Collection e infine un san Giovanni Evangelista e un san Giacomo si trovano nella Collezione Frederick Mason Perkins a Lastra di Signa.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

 

Niccolò di Segna

Nasce a Siena in un anno imprecisato a cavallo fra il Duecento e il Trecento. La sua attività è discretamente documentata a partire dal 1331. La sua cifra stilistica fu influenzata da Duccio di Buoninsegna e da Simone Martini. Si sa che collaborò con Pietro Lorenzetti agli affreschi della basilica dei Servi e dipinse anche alcune Storie di santa Fina nella collegiata di San Gimignano.

Esponente della scuola senese, fu inizialmente allievo del padre Segna di Buonaventura. Gli sono stati attribuiti numerosi dipinti e un suo Crocifisso conservato alla pinacoteca di Siena è firmato e datato 1345: probabilmente si tratta di una delle sue ultime opere, poiché non si hanno più notizie di lui dopo tale data.