CONVERSIONE E BATTESIMO DI PATRIZIO

 

 

 

Agostino ricorda nelle Confessioni che la pervicace opera materna riuscì a conquistare anche il marito Patrizio, uomo di costumi pagani, che in punto di morte accettò di convertirsi e di farsi battezzare.

 

Finalmente ti guadagnò anche il marito, negli ultimi giorni ormai della sua vita temporale, e dopo la conversione non ebbe a lamentare da parte sua gli oltraggi, che prima della conversione ebbe a tollerare. Era, Monica, la serva dei tuoi servi.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 9, 22

 

Patrizio era un piccolo proprietario pagano, il cui nome superbo, che nella famiglia ricorre, tende a dimostrare una certa quale nobiltà di stirpe. Era uno dei cittadini con pieni diritti, membro anzi della curia locale - il consiglio cittadino, pallida imitazione del Senato di Roma - e forse anche questo fatto pesò sulle condizioni economiche della famiglia, poichè i decurioni, personalmente responsabili all'erario dei tributi che la città doveva pagare, erano spesso sottoposti a un peso assai gravoso, tanto che con l'andar del tempo la loro condizione divenne insopportabile e si dovette usare la forza contro coloro che a essa tentavano di sottrarsi con la fuga. A ogni modo Patrizio era povero e la famiglia doveva vivere con molta parsimonia.