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BEAti dell'Ordine Agostiniano: PIETRO BECCHETTI

Immagine del beato Pietro Becchetti

 

Immagine di Pietro Becchetti

 

 

Beato PIETRO BECCHETTI da FABRIANO

(... - 1420)

 

 

 

E' di Fabriano ove nacque nella metà del 1300, oriundo dalla famiglia inglese che conta tra i suoi membri anche il martire S. Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury. Pietro Becchetti era un ragazzotto calmo e con tanta voglia di studiare, cugino di Giovanni. In convento occupava il suo tempo in preghiera e studio. Compiuta con lodevole profitto lo studio della filosofia a Padova, fu inviato a Perugia per qualificarsi negli studi teologici e ne ritornò col titolo di Maestro in sacra teologia. Per incarico del Padre Generale attese all'insegnamento negli studi dell'Ordine. Svolgeva l'insegnamento come un autentico servizio di fede e il suo discorso era accreditato dall'esemplarità della vita devota ed austera.

Nella predicazione parlava di Dio con l'amore e la competenza di chi sa di dover rivelare magnalia Dei. Fu chiamato nel 1388 all'insegnamento nello studio generalizio di Rimini e quindi in quello di Venezia del 1391. Si dedicò oltre che all'insegnamento dalla cattedra anche alla predicazione della parola di Dio con grande profitto spirituale delle folle entusiaste. Come premio per il suo insegnamento ottenne nel 1383 di poter compiere un sacro pellegrinaggio in Terra Santa. Ne ritornò con tale ricchezza spirituale che volle riprodurre il Santo Sepolcro a fianco della chiesa conventuale di Fabriano per rivivere le belle ore di pietà nella meditazione della passione di Cristo, nella preghiera e nelle frequenti veglie. Avanti negli anni e privo ormai di ogni ufficio passava la giornata in chiesa e nelle visite agli ammalati.

In molti lo chiamavano per la sua pia parola di conforto, per i sacramenti e specialmente per la sua benedizione. Questo servizio ministeriale fu caratterizzato dalla sua pietà e bontà come documentano le scene dipinte sulla sua cassa. Morì nel 1421 venerato come un santo. Il culto di beato gli fu tributato fin dalla morte con il nimbo di gloria alle sue immagini. Grazie e miracoli ne accrebbero la venerazione. Impressionante l'episodio di Pier Paolo di Matrepura: in preghiera davanti all'altare del beato per sfuggire ad un suo rivale, fu da questi raggiunto e giustiziato a fil di spada con un fendente che gli staccò la testa. Gli astanti accorsero inorriditi per raccogliere il cadavere riverso nel sangue, ma con stupore si avvidero che non era morto ma che aveva solo un ampio taglio superficiale sulla testa. Tutti gridarono al miracolo. Nel 1853 Gregorio XVI ne confermò il culto.

Il calendario dell'Ordine celebra la sua memoria il 2 luglio.