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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Beati agostiniani > Grazia da CattaroBEAti dell'Ordine Agostiniano: GRAZIA DA CATTARO
Immagine di Grazia da Cattaro in una raffigurazione di Hajnal
Beato GRAZIA DA CATTARO
(1438 - 1508)
di Rudolf Arbesmann O.S.A.
Il beato Grazia venne alla luce a Mulla, un piccolo villaggio nella pittoresca baia di Cattaro, oggi Kotor, sulle coste dalmate, allora il centro più importante del golfo e della diocesi. Nell'anno 1423 la città si era sottomessa liberamente alla signoria veneziana e aveva così conservato l'indipendenza. La lunga egemonia dei veneziani si rispecchia ancora nell'architettura della città e, grazie al legame con la Serenissima, era diventata un porto vivace e ricco di commercianti, marinai e pescatori. Grazia era un uomo di mare e tale rimase fino all'età di trent'anni. In uno dei suoi viaggi capitò in una chiesa di Venezia e venne conquistato da una predica dell'agostiniano Simone da Camerino, tanto che decise di entrare nell'Ordine. Fu accettato nel convento di Monte Ortone nelle vicinanze di Padova come fratello converso.
Questo convento era la culla di una delle nuove congregazioni dell'Ordine, formatosi allora in Italia ed insieme alle altre si distingueva per il grande zelo per la disciplina. Esso fu accettato nel 1433 dal Priore generale Gerardo da Rimini e annesso alla provincia del distretto di Treviso, con la condizione che avrebbe ospitato solo quei confratelli fermamente fedeli agli ideali della riforma dell'Ordine. Fratello Grazia, che lavorava in giardino, si guadagnò presto la stima e la riconoscenza dell'intera comunità. Quando altri due conventi della riforma entrarono nell'Ordine, la congregazione venne eretta ufficialmente. Tra il 1472 e il 1474 Simone da Camerino appare nei registri generali, come Vicario.
Dopo questi anni Grazia venne mandato a S. Cristoforo a Venezia e in questa città morì l'8 novembre 1508. Al di fuori di queste poche notizie e del culto che ancora oggi gli viene tributato nell'Ordine e nel suo paese d'origine, non sappiamo altro di Grazia. La biografia in lingua italiana del Lazzerini (1643) e quella latina di Eliseo di Gesù e Maria (1677) non hanno fondamenti documentati. Ma proprio i racconti sulla sua austerità di vita e la potenza prodigiosa della sua intercessione danno testimonianza della sua fama di santità. Il culto venne ratificato nel 1889 da Leone XIII. Le sue reliquie riposano nella Chiesa di Mulla (Muo) vicino a Kotor.
Acta 55. Novembris IV; Bruxellis 1925, 297-304; HERRERA, I 287; TORELLI, L., OSA., Secoli Agostiniani 7, Bologna 1682, 593; MATKOVIC, I., Zivot i stovanje Blazenoga Gracije iz Kotora, Zagrebu 1887; Sacra Rituum Congregatione. Catharen. Confirmationis cultus ab immemorabili tempore praestiti Dei Famulo Gratiae a Catharo, Romae 1889; MATTIOLI, N., OSA., Vita del B. G. di C., Roma 1890; CAPANAGA, V:, OAR, El B. G. de C. agustino: apuntes biograficos, Roma 1938; GIACOMINI, A. M., OSA., G. di C., beato, in BS. VII, Roma 1966 (rist. 1988), c. 162.