Contenuto
Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Beati agostiniani > Agostino Novello da TaranoBEAti dell'Ordine Agostiniano: Agostino Novello da Tarano
Particolare del Beato Novello
in una pala (1328) di Simone Martini a Siena
AGOSTINO NOVELLO DA TARANO
1240 - 1309
Nacque a Tarano verso il 1240 e gli fu dato il nome di Matteo. Dopo aver studiato diritto all'Università di Bologna, lavorò nella cancelleria del regno di Sicilia, fino a raggiungere le più alte cariche della burocrazia alla corte del re Manfredi. Morto questi nella battaglia di Benevento (1266), e lui stesso ferito negli scontri tanto da essere abbandonato sul campo come morto, decise di cambiare vita, facendo voto di abbracciare la vita religiosa se fosse riuscito a salvarsi. Miracolosamente scampato, si rifugiò in Sicilia dove entrò negli Agostiniani dopo aver celato la propria identità. Lasciata subito la Sicilia, si trasferì nel senese andando a vivere presso alcuni romitori che sorgevano sulle montagne della regione. Da una vita particolarmente povera e misera, lo trasse una dotta memoria da lui compilata in difesa degli Agostiniani di Rosia, nei pressi di Siena, dove era professo come semplice fratello laico col nome di Agostino. Si racconta che in occasione di una sua difesa dei diritti del convento venne scoperta la sua identità.
Quando l'allora generale Clemente da Osimo conobbe il talento e le virtù di Agostino, detto Agostino Novello, lo trasferì a Roma, dove ricevette il sacerdozio. Clemente desiderava che lo coadiuvasse nella reversione delle costituzioni dell'ordine. Nel contempo, Agostino era stato chiamato da papa Niccolò IV al suo fianco come confessore a penitenziere apostolico, incarichi che furono da lui ricoperti per circa dodici anni, anche sotto i pontificati di Celestino V e Bonifacio VIII. Allo stesso tempo collaborò nella stesura delle Costituzioni ratisbonensi del 1290. Circondato dalla stima generale, tanto nell'ordine, quanto al suo esterno, Agostino, benché assente, fu eletto priore generale dell'ordine nel capitolo di Milano del maggio del 1298. I capitolari riuniti per la celebrazione dei comizi generali, in sua assenza e senza nemmeno conoscere il suo parere, lo elessero Superiore maggiore dell'Ordine, e Bonifacio VIII lo confermò senza alcun esame, costringendolo in tal modo ad accettare la carica. La accettò con umiltà, sebbene ridotta a due anni poiché convocò in anticipo a Napoli un nuovo capitolo generale per rassegnare la rinuncia al generalato. Gli elettori non riuscirono a fargli cambiare idea. Il suo governo fu contraddistinto da grande carità e da innovazioni di un certo rilievo, come la divisione della regione germanica province.
Governò con giustizia e grande umanità, promulgando utili disposizioni. Nonostante gli attestati di stima ricevuti da re Carlo II, che a Napoli, in occasione del Capitolo, donò all'ordine agostiniano la testa di S. Luca evangelista, e le insistenze dei confratelli che si rifiutavano di eleggere il suo successore, respinto anche il pressante invito di Bonifacio VIII che lo voleva in curia presso di sé, Agostino si ritirò in solitudine presso l'eremo di S. Leonardo al Lago vicino Siena ai pressi del convento del Lecceto. Il recesso dal mondo non gli impedì tuttavia di praticare l'apostolato e di dedicarsi alla stesura della costituzione per i frati dell'ospedale senese della Scala. I suoi ultimi nove anni trascorsero "riposando all'ombra della divina contemplazione", tutto dedito alla preghiera e alle opere di carità.
Agostino si spense il 19 maggio del 1309, o del 1310 secondo altri, in fama di santità e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino a Siena. Lì venne rappresentato con un angelo dietro il capo - "l'angelo sussurrante" diventerà una costante iconografica -, simbolo della divina ispirazione. Recentemente il suo corpo è stato trasferito a Termini Imerese in Sicilia. Nel 1759 Clemente XIII ne approvò il culto proclamandolo beato. L'Ordine agostiniano ne celebra la memoria il 19 maggio unitamente a quella del B. Clemente da Osimo.
Agostino è stato raffigurato in una celebre opera di Simone Martini a Siena. La tavola è divisa in tre colonne: al centro appare la severa figura del beato agostiniano Agostino Novello. Ai suoi lati sono narrate le storie miracolose della sua vita. Si parte dalla nascita a Terranova di Sicilia intorno al 1235 da padre senese, dopo gli studi a Bologna, divenne consigliere e giudice di re Manfredi. Alla morte del re entrò nell'ordine agostiniano e si trasferì a Siena, quindi nell'eremo di San Leonardo al Lago, dove morì nel 1309, divenendo immediatamente una delle personalità più venerate della città toscana. La pala era collocata sopra la tomba del beato nella chiesa di Sant'Agostino a Siena, e Agostino vi è raffigurato con l'aureola di santo in omaggio al profondo culto popolare che gli era tributato. Una ulteriore e molto bella raffigurazione del beato Agostino si trova nella scena della Investitura del rettore dell'ospedale di Siena da parte del beato Agostino Novello: si tratta di un affresco di Priamo della Quercia che si trova nel salone del Pellegrinaio di santa Maria della Scala a Siena. Sempre a Siena nell'Ospedale è conservato un altro affresco di Vecchietta del 1445 dove il beato Agostino Novello consegna l'abito dell'Ospedale al Rettore.
LA VITA, di autore ignoto senese o toscano Acta SS. Maii IV, Venetiis 1740, 614-26;
ROTH F. X., OSA., Die Augustiner-Generale dei 13. jahrhunderts, in Cor Unum 10 (1952) 40-46; GIACOMINI A. M., OSA., A. Novello beato, in BS. I, Roma 1961 (rist. 1990), 601-07; ARBESMANN R., OSA., A Legendary of Early Augustinians Saints, in M., 29 (1966) 44-52; VASSALLO A., OSA., A. N a servizio del regno di Sicilia e del papato, in Matteo Novelli e l'agostinismo politico del Trecento, Palermo 1983, 79-100; NICOLOSI M., OSA., Il Codice Senese(K VIL 36) della Vita di Matteo Novelli, in Augustiniana 42 (1992) 111-72.