Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Beati agostiniani > Ugolino da Gualdo Cattaneo

BEAti dell'Ordine Agostiniano: UGOLINO Da Gualdo Cattaneo

Immagine del beato Ugolino da Gualdo Cattaneo

 

Immagine del beato Ugolino da Gualdo Cattaneo

 

 

BEATO UGOLINO DA GUALDO CATTANEO

(... - 1260)

 

 

 

Nacque nella prima metà del Duecento a Gualdo Cattaneo in Umbria, un paese fondato nel 975 dal Conte da cui prese il secondo nome. La sua famiglia tuttavia era originaria di Bevagna. Il beato Ugolino appartiene a un nutrito gruppo di frati agostiniani che nei primi decenni di vita dell'Ordine agostiniano, con vivo entusiasmo seppero espandere la spiritualità agostiniana riuscendo a fondare nuovi conventi oltre a sensibilizzare le popolazioni sui grandi ideali agostiniani della carità, della comunione dei cuori e della condivisione dei beni materiali. Un documento del 1348 attesta che il Vescovo di Spoleto, Bartolus, rispondendo a una sua lettera, scrisse al beato, nella sua qualità di priore e fondatore laico dell'eremo di S. Giovanni nella selva di Onterio nei pressi di Gualdo. Ugolino era pertanto la guida spirituale di un gruppo di eremiti: si era premurato di scrivere per chiedere che l'eremo rientrasse nella giurisdizione dell'abbazia benedettina di Subiaco. In calce alla lettera di supplica si firma Ugolino Michele "de Mevania" vale a dire Bevagna. L'autorizzazione richiesta fu concessa e confermata da Papa Gregorio XI nel 1374, quando però Ugolino era già morto.

Ugolino entrò nell'Ordine divenendo ben presto un modello di fedeltà alla Regola. Si impegnò a costruire con alcuni amici un convento nella sua città natale, di cui divenne anche priore.

La carità, che era l'espressione di una intensa vita di preghiera e di ascolto della parola di Dio, fu per lui consuetudine di vita e aperture per donarsi agli altri e per debellare le ingiustizie e le miserie dentro le famiglie.

Ricco di virtù e di meriti, morì il 1 gennaio del 1260. A Gualdo è venerato come patrono, e il suo corpo è attualmente custodito nella cripta della chiesa dei santi Antonio e Antonino dove fu trasferito a cura della confraternita dedicata alla Vergine. I confratelli, nel loro stendardo, recavano una sua immagine, la sua più antica raffigurazione insieme a quella dipinta nella chiesa di sant'Agostino nel 1482 da un allievo dell'Alunno. Il suo culto è diffuso da sempre e già nel 1483 gli statuti comunali decretavano l'offerta "della cera" per la festa fissata al 1° gennaio (data della morte). I festeggiamenti si svolgono oggi anche a inizio settembre. Il suo biografo principale è uno studioso del XVII secolo, Ludovico Iacobilli. Nel 1919 ne fu confermato il culto "ab immemorabili" da papa Benedetto XV (1914-1922).