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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Beati agostiniani > Andrea YoshidaBEAti dell'Ordine Agostiniano: Andrea Yoshida
Martiri giapponesi
I MARTIRI GIAPPONESI: Andrea Yoshida
(1610 - 1637)
I primi missionari agostiniani giunsero in Giappone nel 1602. Il terreno prometteva un buon raccolto tanto che di giorno in giorno aumentavano i frutti della messe. Le conversioni si moltiplicavano. La vita agostiniana attraeva i nativi al punto tale che esistevano già religiosi; terziari e cinturati. Improvvisamente però scoppiò una persecuzione che rese vane tutte le speranze.
Padre Tommaso Jihioye, agostiniano giapponese ebbe una vita avventurosa per Cristo. Con il nome di battaglia di "Kintsuba" per cinque anni tiene in scacco i soldati dell'imperatore che lo cercavano per catturarlo, perché sacerdote cattolico. Fugge di comunità in comunità, di casa in casa, nascondendosi di giorno, viaggiando di notte; amministra i sacramenti, incoraggia i cristiani, con zelo, audacia e astuzia. Catturato nel 1636, viene sottoposto a raffinate e crudeli torture; gli promettono vita e libertà in cambio dell'apostasia. Non accetta. Muore a 35 anni sotto i tormenti, da eroe. Maddalena, era una fragile e graziosa ragazza di Nagasaki. I suoi genitori furono martirizzati per la fede. Si consacra a Dio come terziaria agostiniana, guidata spiritualmente dai missionari agostiniani recolletti Francesco Terrero e Vincenzo Simoens. Dopo il martirio dei due missionari, nel 1632, continua ad assistere i cristiani come catechista, nascondendosi sui monti. Nel settembre del 1634, per dare esempio di coraggio ai cristiani vacillanti, si presenta spontaneamente alle autorità, confessandosi cristiana. Torturata crudelmente, inamovibile nella fede, viene appesa ad un patibolo dove muore dopo 13 giorni di sofferenze. Ha 23 anni. Jihjoye e Maddalena sono due dei tanti martiri agostiniani che nel sec. XVII morirono per testimoniare la loro fede in Giappone. Iniziate da san Francesco Saverio, le missioni cattoliche in Giappone stavano raccogliendo grandi frutti. I missionari gesuiti, francescani, domenicani e agostiniani avevano creato numerose comunità cristiane. Ma verso la fine del 1500 e fino alla metà del Seicento vennero scatenate terribili persecuzioni contro i cristiani. Per la sua generalità e la crudeltà delle torture questa persecuzione è stata forse peggiore di quella dei primi secoli della Chiesa. Centinaia furono i cristiani (sacerdoti, religiosi dei diversi Ordini religiosi che lavoravano in Giappone, semplici fedeli) che diedero la loro vita per la fede. I santi martiri giapponesi furono beatificati tutti insieme nel 1867 da Pio IX e sono ricordati il 28 settembre. Non furono però soli a subire il martirio: altri membri dell'Ordine vennero martirizzati con loro. La loro festa testimonia l'internazionalità dell'Ordine agostiniano (Spagna, Giappone, Messico e Portogallo).
I martiri agostiniani di quel secolo sono i seguenti:
1610: P. Giovanni Damarín e P. Francesco de Osorio vengono assassinati nel porto di Nagasaki. Padre Pietro de Montejo muore prigioniero su una nave olandese, prima di essere consegnato ai giapponesi. Viene ucciso anche Luigi Michoa, un fratello agostiniano.
1617: Vengono decapitati Padre Ferdinando de Ayala e il giapponese Andrea Yoshida, presidente della Confraternita della Cintura di Nagasaki.
1622: Vengono bruciati a fuoco lento Padre Pietro de Zúñiga e il giapponese Gioacchino Hiroyama, quest'ultimo per aver aiutato il Padre Pietro.
1630: Sono decapitati 6 oblati e terziari agostiniani giapponesi.
1632: Muoiono bruciati a fuoco lento i Padri Bartolomeo Gutiérrez, Vincenzo Simoens, Francesco Terrero, Martino Lumbreras e Melchiorre Sánchez.
1633: Viene ucciso Padre Francesco Correia.
1634: Viene martirizzata Maddalena da Nagasaki, terziaria agostiniana giapponese.
1636: Viene ucciso Padre Tommaso Terai Kahioye detto Kintsuba. In questo stesso anno ben 637 terziari agostiniani giapponesi seguirono Kintsuba nel martirio.
1637: L'ultimo in ordine di tempo a dare la vita a Cristo fu Padre Michele di san Giuseppe, agostiniano giapponese.
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