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Chiese agostiniane in CECHIa: Praga

Chiesa agostiniana di San Tommaso a Praga

Facciata della chiesa di S. Agostino e Tommaso a Praga

 

 

LA CHIESA DI S. AGOSTINO E S. TOMMASO A PRAGA

 

 

 

Questa chiesa dei Santi Tommaso ed Agostino, che ha celebrato nel 2003 i 775 anni dalla fondazione, era originariamente una fondazione benedettina ceduta poi, nel 1285, ai Frati Eremiti di Sant'Agostino su richiesta di re Venceslao II. Il documento che ricorda questo episodio risale al 1285, e descrive l'atto del re che concede la chiesa agli agostiniani e dà loro il permesso di edificare un monastero. Il documento è conservato presso l'archivio statale centrale di Praga, dove sono raccolti tutti i fondi della Provincia di Boemia dal secolo XIII al 1950. L'antico edificio su cui sorge la chiesa di San Tommaso era una piccola chiesa, che portava il nome dello stesso santo, costruita dai benedettini nel 1228, assieme alla cappella di Santa Dorotea. Chiamati nel 1285 gli agostiniani iniziarono ad erigere una chiesa completamente nuova ed il presbiterio del nuovo tempio venne consacrato a San Tommaso nel 1316. Nel 1379 la navata della chiesa fu invece consacrata a Sant'Agostino, ma ciononostante la chiesa continuò a portare il nome di San Tommaso. I lavori su altre parti del complesso proseguirono per diversi anni. La chiesa ha sofferto tanto nel corso della storia e ha avuto sempre bisogno di aiuto per essere ricostruita, tuttavia è l'unica chiesa presente a Praga che fin dall'inizio è stata cattolica. Bruciata dagli Ussiti nel 1420 e coinvolta in una serie di devastazioni nel 1503, 1509 e 1541, la chiesa ha assunto l'attuale forma barocca e il suo stile a fine Settecento - inizi Ottocento, nel culmine della Controriforma Cattolica. Nel 1593, la chiesa ricostruita venne consacrata a San Tommaso e a Sant'Agostino dal nunzio papale Caesar Specian.

E' probabile che l'architetto inizialmente incaricato della ricostruzione fosse Bernardo di Alberto, ma a lui subentrarono più tardi Jan Dominik de Barifis e Domenico de Bossi. Per l'altare maggiore vennero ordinati due dipinti, quale completamento simbolico dell'intero processo di ricostruzione, che furono eseguiti dal famoso pittore fiammingo Pieter Paul Rubens e consegnati nel 1637. All'epoca dell'imperatore Rodolfo II il monastero divenne un importante centro spirituale per tutti i membri cattolici dell'impero. Nel 1727 venne incaricato della sua ricostruzione uno degli architetti cechi più famosi dell'età barocca, Killian Ignac Dientzenhofer, che intraprese una radicale barocchizzazione degli interni e dell'esterno della chiesa. L'opera fu terminata nel 1731. Vi si conservano varie raffigurazioni di san Nicola da Tolentino.

S. Nicola distribuisce dei pani ai poveri durante un'epidemia, opera conservata nella Chiesa SS. Tommaso e Agostino a Praga

S. Nicola distribuisce dei pani ai poveri durante un'epidemia

La prima, forse la più significativa, è la monumentale statua del Santo di quasi due metri d'altezza situata sul lato sinistro dell'altare maggiore. L'immagine in legno dorato che si staglia in alto nelle sue forme barocche risale al 1731 e rappresenta un estatico san Nicola nella veste corale dell'Ordine Agostiniano il quale indica con la mano il suo cuore, commento artistico barocco allo spirito contemplativo.

Questa statua e l'altra complementare di san Giovanni Sahagun che è sul lato destro dello stesso altare, sono considerate due capolavori del famoso artista barocco ceco Jan Antonin Quitainer. La seconda opera rappresentante san Nicola da Tolentino è l'antependium dorato dell'altare della Piaga o di san Rocco. Qui vediamo san Nicola in abiti canonici che distribuisce dei pani ai poveri durante un' epidemia. Questo cammeo, terminato prima del 1767, è stato attribuito a Frantisek X. Balko. Infine, la terza rappresentazione iconografica di san Nicola da Tolentino che troviamo in questa chiesa è un ritratto che domina l'altare a lui intitolato. Attorniato da quattro immagini della beata Cristina d'Aquila, san Sahagun e santa Elisabetta d'Ungheria, il dipinto raffigura Nicola, frate pallido per i digiuni e le veglie, in un momento di rapimento. Quest'opera, dipinta da Karel Skreta, un eminente artista barocco, è stata completata intorno al 1640 ed è divenuta l'immagine canonica di san Nicola in numerose stampe devozionali e dipinti. Hieronymus Kohl, scultore della corte imperiale di Leopoldo I, aveva scolpito, nel 1684, le squisite statue di sant'Agostino e san Tommaso che si trovano rispettivamente sui portali occidentale e meridionale della chiesa omonima.

  APPROFONDIMENTO

Interno della chiesa

galleria fotografica

 

Sulle volte della chiesa vennero dipinti, dal famoso pittore ceco Václav Vavřinec Reiner, affreschi che descrivevano le vite di San Tommaso e di Sant'Agostino. Negli archivi dell'insediamento agostiniano sono conservati documenti, bolle, contratti, piantine: oltre al più antico che risale al 1285, è straordinario il Codex Thomaeus, un libro del secolo XV nel quale sono raccolti i documenti più importanti e le informazioni relative alla vita del monastero e della chiesa. L'esistenza di una biblioteca è nota nel 1368, associata a uno "Studio Generale" di teologia dell'ordine. Secondo i registri, nel 1409 la biblioteca conteneva 127 libri, ai quali ne vennero aggiunti altri 154 nel 1418; si suppone, inoltre, che la sacrestia contenesse altri 48 libri liturgici.

Complessivamente, si trattava dunque di una biblioteca piuttosto ricca per l'epoca. Dopo la chiusura del monastero, la biblioteca venne rilevata dalla Biblioteca Nazionale ed i manoscritti più preziosi vennero spostati al Clementinum.