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Vocazione di Caterina di S. Agostino di Alfred Pellan
CATERINA DI S. AGOSTINO
La Beata Maria Caterina di Sant'Agostino (Catherine Simon de Longpré) è di origini francesi. Nacque a Saint-Sauvuer-le-Vicompte, nella diocesi di Coutances, in Francia, attuale Dipartimento della Manica nel 1632. I suoi genitori erano persone dell'alta borghesia: suo padre era l'avvocato Giacomo Simon de Longpré e la madre Francesca Jourdan de Launay, figlia a sua volta di un magistrato. I genitori erano buoni cristiani e frequentavano san Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore di due Congregazioni religiose e uomo di profonda spiritualità. Egli ebbe un influsso notevole nella formazione spirituale di Caterina.
Nel 1634 la bimba fu affidata ai nonni materni che avevano nella loro casa, una specie di piccolo ospedale per gli ammalati poveri.
Si iscrisse alla Confraternita del Rosario e a 10 anni, nel 1642, si consacrò volontariamente alla Vergine Santissima. Forse su consiglio di s. Giovanni Eudes fece tre voti privati: non commettere mai peccato mortale, vivere in castità perpetua, prendere come madre la Beata Vergine.
Infine nel 1644, entrò con la sorella maggiore nel monastero delle Agostiniane Ospedaliere di Bayeux, alla cui fondazione, i suoi parenti avevano generosamente contribuito. Ricette l'abito religioso il 24 ottobre 1646 a soli 14 anni. Al termine del noviziato nel 1648 emise i voti semplici e poi a Nantes la professione religiosa, prendendo il nome di suor Maria Caterina di Sant'Agostino.
La Congregazione delle Agostiniane Ospedaliere della Misericordia di Gesù, aveva fondato nel 1639, l'Ospedale Hôtel Dieu a Quebec in Canada e aveva bisogno di personale. Quando fu chiesto anche al monastero di Bayeux qualche volontaria, Caterina si offrì subito. Nonostante il parere contrario del padre riuscì finalmente a partire a maggio 1648, insieme alla consorella madre Anna dell'Assunzione. S'imbarcò a La Rochelle per Quebec, dove arrivò nell'agosto 1648. In Canada trovò un clima rigido, compiti impegnativi, una città minacciata dagli Irochesi in guerra. Pur tra infinite difficoltà la sua opera fu di grande aiuto alla comunità agostiniana, lavorando instancabilmente all'interno del monastero e nell'ospedale Hôtel Dieu. Fu nominata amministratrice e più tardi divenne direttrice dell'ospedale, consigliere della superiora e maestra delle novizie. Giovane e attiva, era però spesso ammalata. La beata Maria dell'Incarnazione (Maria Guyart, 1599-1672), fondatrice delle Orsoline a Quebec, che la conosceva bene, parlando di lei diceva: "Ebbe la febbre per più di otto anni senza andare a letto, senza lamentarsi, senza omettere di fare l'obbedienza, senza perdere gli esercizi, sia del coro, sia del suo ufficio, sia della comunità."
Fu cresimata nel 1659 da mons. de Laval, appena giunto in Canada. Suor Maria Caterina conobbe padre Jean de Brébeuf (1593-1649), martire gesuita in Canada nel 1649 insieme ad altri sette gesuiti, martiri fra il 1622 e il 1649, Gabriele Lalemont, Isacco Jogues, Antonio Daniel, Carlo Garnier, Natale Chabanel, Renato Goupil, Giovanni de La Lande. Si narra che ebbe molte sue visioni dopo il martirio. Nel 1663 ebbe ancora delle visioni di padre Jean de Brébeuf, che le fece capire che Dio, voleva servirsi di lui per proteggere il Paese, e quanti avrebbero ricorso a lui, ne avrebbero ricevuto un aiuto sicuro. Maria Caterina conobbe grandi sofferenze, attaccata dai demoni, che non le concedevano alcun riposo, torturandola moralmente in una serie di esperienze che ci sono state consegnate dal gesuita padre Paul Ragueneau, che fu suo confessore e poi suo biografo.
Sfortunatamente il suo diario spirituale è andato perso nell'incendio scoppiato nel 1775 all'Hôtel Dieu di Quebec.
Ad aprile 1668, suor Maria Caterina, si ammalò gravemente di tisi e dopo aver ricevuto i santi Sacramenti, morì serenamente a Quebec, l'8 maggio 1668, a soli 36 anni. Giovanni Paolo II la beatificò il 23 aprile 1989, la sua festa liturgica è l'8 maggio.
Vocazione di Caterina di S. Agostino (1943) di Alfred Pellan (1906-1988).
Il dipinto è conservato nel Musée des Augustines de l'Hôtel-Dieu-de-Québec. Quest'opera piena di colore intende rappresentare i principi fondanti degli Agostiniani e delle Orsoline: curare i malati e conservare disponibilità e consapevolezza verso la presenza di Dio nel mondo.