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Conventi agostiniani in Messico: Yecapixtla

Convento di San Giovanni Battista a Yecapixtla

Convento di San Giovanni Battista a Yecapixtla

 

 

IL CONVENTO DI SAN GIOVANNI BATTISTA A YECAPIXTLA

 

 

 

Fondato nel 1535 e completato pochi anni dopo da Fray Jorge de Ávila, il convento di San Juan Bautista a Yecapixtla, è il monumento che conserva una architettura di stile gotico, come lo straordinario rosone che consente il passaggio dei raggi luminosi attraverso le sue fini aperture magistralmente scolpite nella pietra. Molto interessante è anche il pulpito della chiesa, che sembra un merletto. Nella struttura conventuale si possono rintracciare anche un notevole sviluppo di temi rinascimentali. La disposizione di una porta laterale a nord, di marcato stile plateresco, così come lo scudo dell'ordine francescano sul portale principale, insieme a quello degli agostiniani, fa pensare che questa fondazione sia finita agli agostiniani solo in un secondo tempo. Agli angoli ci sono quattro cappelle decorate in modo semplice con 365 merli. All'interno della chiesa il coro è decorato con figure di angeli e fiori mentre l'altare neoclassico ha sostituito quello barocco. Sull'altare maggiore si possono vedere le vestigia degli antichi affreschi e i confessionali incastonati nelle pareti.

Gli Agostiniani furono tra i primi evangelizzatori in America Latina. Nel 1533, sette religiosi della Provincia di Castilla dell'Ordine agostiniano partirono da Sanlúcar de Barrameda (Cadice) per raggiungere il Messico.

Il Priore Generale degli Agostiniani, Gerolamo Seripando, incoraggiò l'impresa, dicendo ai missionari: "Con Cristo non dovresti desiderare altro che la salvezza delle anime per le quali ha sete della croce."

Nel 1562 c'erano in Messico più di 50 case di Agostiniani con circa 300 religiosi. Viaggiando a piedi, i frati hanno appreso le lingue locali e dato alle stampe i primi catechismi. Hanno aperto degli ospedali e si sono presi cura dei malati nei territori di loro competenza.

Incessante è stata l'opera di fondazione di nuovi insediamenti, costruzione di acquedotti, scuole.

Hanno inoltre avviato commerci, importato frutta e verdura dall'Europa, insegnato come piantare il grano e migliorare le colture di cereali.

Nelle loro chiese e monasteri formarono artisti e artigiani locali, catechizzarono, battezzarono, furono i primi missionari a dare la comunione agli indiani e riuscirono a insegnare loro le pratiche sacramentali. Dal 1577 non è stato più necessario chiedere religiosi dalla Spagna, poiché le loro case vennero aperte alle vocazioni locali. In 90 anni di presenza gli agostiniani hanno esteso la loro azione missionaria in Messico, Perù (1551), Ecuador (1573), Colombia e Venezuela (1575), Cile (1595), Cuba (1608), Guatemala (1610), Panama (1612) e Argentina (1626).

Nel 1565 aprirono la rotta del Pacifico per le Filippine, grazie all'opera del navigatore religioso Andrés de Urdaneta. Gli agostiniani furono l'unico ordine religioso presente nelle Filippine per 15 anni.

Nel 1584 aprono la strada per il Giappone. Tre furono gli agostiniani che promossero da subito le iniziative missionarie. Tomé de Jesús è rimasto volontariamente per anni nelle carceri del Marocco per occuparsi dei prigionieri; Alonso de Orozco si imbarcò per le missioni messicane, e solo un forte aggravamento della sua salute lo fece ritornare nella penisola iberica dalle Isole Canarie; infine Tommaso da Villanova, come provinciale, mandò due missioni in Messico, che promosse quanto più poteva e inviò molti dei suoi discepoli.