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Conventi agostiniani FRANCESI: DAOULAS

Il chiostro di Daoulas

Un'ala del chiostro del convento di Daoulas

 

 

IL CONVENTO DI S. AGOSTINO A DAOULAS

 

 

 

Posta all'estremità della rada di Brest sull'estuario del fiume che porta il medesimo nome, Daoulas è una cittadina dal passato ricco di storia. Agli inizi del sesto secolo furono poste le fondazioni di una abbazia che fece prosperare la regione fino al X secolo, fino a quando cioè sbarcarono i Vikinghi che in un eccesso di ribalderia misero a ferro e fuoco il paese e l'abbazia. A partire dal XII secolo dei canonici dell'Ordine di sant'Agostino si insediarono sulle rovine e intrapresero la ricostruzione dell'abbazia riportandovi ordine e serenità fino ai tempi della Rivoluzione francese. Di quelle epoche ci sono pervenuti alcuni lacerti architettonici, fra cui il portale ovest, la nave dell'antica abbazia e soprattutto il chiostro che costituisce l'unico esempio rimasto di questo genere in terra bretone.

Il chiostro conserva ancora oggi decorazioni a fogliame e con motivi geometrici che risalgono, come la sua costruzione, a un periodo fra il 1167 e il 1173. Interessante è anche una vasca del XII secolo e la casa conventuale del XVIII secolo. Gli edifici furono acquisiti dal consiglio generale del Finistère e, dopo essere stati trasformati in un centro culturale, conservano ancora qualche elemento che ricorda l'epoca della presenza dei religiosi: si può ammirare uno spettacolare giardino con 250 erbe medicinali e un piccolo avallamento che porta a un oratorio a fianco del quale sgorga dell'acqua da una fontana monumentale del 1550.

Il giardino cerca di riprodurre quello che i monaci avevano costruito con lo scopo di ricavarne medicine, oltre ad approfondire ricerche e studi. Alle piante abituali, secondo l'abitudine dei monasteri medioevali, erano aggiunte piante esotiche magiche in via di estinzione.

Un capitello del chiostro del convento di Daoulas

Capitello del chiostro

 

 

La storia del convento

La leggenda afferma che nel 550 il Signore di Faou uccide due abati, Tadecq e Judulus. Per espiare il suo crimine, fa costruire, nel luogo del duplice omicidio, un monastero. Questo primitivo monastero verrà distrutto o abbandonato all'epoca delle invasioni Normanne. I

n ogni caso i primi documenti noti partono dal XII secolo. In questo secolo Guyomarch visconte di Léon e Nobile sua moglie fondano l'abbazia in onore di Nostra Signora. Per i canonici stabiliscono che seguano la regola di sant'Agostino e dotano l'abbazia di importanti fondi terrieri, mulini e beni in natura. A questa fondazione si aggiunge una fondazione religiosa voluta dal vescovo di Quimper, Geoffroy (1168 -1186). Costui vi attribuisce prebende e altri benefici. Nel corso di quattro secoli, dal 1130 al 1598, 24 abati si succedono regolarmente nella amministrazione dell'abbazia.

Alcuni provvedono ad opere di costruzione e ampliamento dell'edifici, lasciando un'impronta indelebile: si possono ricordare Jean Guérault (1352 - 1398), Guiomarch Maufuric de Lezuzan (1441 - 1452), Olivier du Chastel (1532 - 1550), Jean Prédour (1550 - 1573), René du Lou't (1581 - 1598). A partire dal 1600 fino al 1692, alcuni abati commendatari, fra cui un certo Charles Maurice Le Tellier fratello cadetto di Louvois, amministrano i possedimenti. Essi ne ricevono ingenti benefici senza risidere nel monastero. Questa situazione indebolì molto l'abbazia. Il 5 aprile 1692, Luigi XIV decreta la sua unione al seminario al seminario degli elemosinieri della marina di Brest diretto dai Gesuiti. Questa unione dura fino al 1771, ano di soppressione del seminario. Da allora l'abbazia si avvia inesorabilmente verso la fine.

Nel 1792 l'ufficio canonico viene soppresso e la chiesa diventa chiesa parrocchiale. Il 12 luglio di quello stesso anno gli edifici vengono venduti e cadono in mano a un privato. Cinque famiglie di proprietari si succedono fino al 1947. Nel XIX secolo le tracce di un passato ricco di storia cadono in abbandono e le antiche pietre del chiostro sono disperse. Diversi corpi di fabbrica dell'edificio sono demoliti, mentre altri sono aperti a nuovi edificati resi abitabili. Nel 1880, il nuovo proprietario grazie all'aiuto dell'architetto diocesano J. Bigot, avvia il restauro dell'abbazia e soprattutto quello del chiostro romanico di cui ormai non restano che tre lati. Nel 1947 la Congregazione delle monache francescane di Blois acquista tutti i possedimenti, poichè la loro clinica posta a Brest è stata distrutta.

Vi aprono dapprima una scuola primaria, poi nel 1960 una casa di riposo. Nel 1984 la Comunità decide di vendere gli immobili e il Consiglio Generale del Finistère si propone come acquirente dando in gestione l'intera struttura a una associazione di diritto privato.