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Conventi agostiniani IRLANDESI: Ballybeg

Resti del priorato agostiniano irlandese di Ballybeg

Resti del priorato agostiniano irlandese di Ballybeg

 

 

IL PRIORATO DI BALLYBEG

 

 

 

Il priorato di Ballybeg risale al XIII secolo e si trova vicino alla città di Buttevant, nella Contea di Cork.

Fu Filippo de Barry a fondare nel 1229 questo convento dedicato a S. Tommaso Beckett proponendolo ai Canonici Regolari di sant'Agostino nel 1229. I canonici erano sacerdoti che vivevano secondo la regola monastica agostiniana. Suo nipote, David Óg de Barry, primo barone di Barry, nel 1251 ha aumentato i possedimenti del priorato. l de Barry erano una famiglia di origini anglo normanne che conquistò numerose terre nella contea di Cork tra cui Barryscourt Castle. Il convento fu dedicata al martire San Tommaso Beckett ucciso in circostanze misteriose da seguaci di Enrico II nel 1170. L'insediamento di Ballybeg era una costruzione molto ampia, con la chiesa che misurava 51 m di lunghezza e 8 m di larghezza. Il chiostro, che era posto sul lato sud della chiesa, aveva una superficie di circa 30 m quadrati.

Nel complesso architettonico erano anche incorporati una guardiola e dei colombari, le cui pareti interne erano costituite da vani quadrati disposti a livelli regolari per un'altezza di quindici piedi. Ancora oggi si possono contare trecentocinquantadue nicchie, suddivise su undici livelli ognuno dei quali contiene trentadue piccoli vani. I livelli iniziano dal suolo in modo da consentire la raccolta degli escrementi e terminano ben al di sotto del foro nel tetto attraverso cui i colombi possono entrare e uscire senza ostacoli.

Resti del priorato agostiniano irlandese di Ballybeg Resti del priorato agostiniano irlandese di Ballybeg

Resti della colombaia: vista dall'esterno e dall'interno con i diversi livelli dove erano disposte le nicchie

La colombaia era importante per l'economia generale del priorato poiché costituiva una fonte di ricchezza. Il suo principale uso era a scopo agricolo dato che produceva ottimi fertilizzanti. Il guano dei piccioni era indispensabile per la coltivazione degli orti ed economicamente aveva un valore equivalente a quello prodotto da bovini, ovini e suini. L'utilizzo del guano ha permesso la coltivazione della canapa, altrimenti impossibile. La canapa poteva essere ampiamente usata per produrre panni, corde e sacchi. L'importanza economica del guano di piccione nel medioevo può essere ben compresa osservando la miniatura del mese di febbraio, dipinta dai fratelli Limburg nel 1416, nel manoscritto Très Riches Heures del Duca di Berry.

Un altro elemento che indica l'importanza economica delle attività che si svolgevano nel priorato è la presenza dei resti di una peschiera. Come le colombaie, anche le peschiere erano riservate ai proprietari terrieri. Nelle acque dolci della peschiera in Irlanda veniva allevato il pesce persico europeo, le orate, le tinche e i lucci, altamente apprezzati per la delicatezza delle carni. Successivamente fu introdotta anche la carpa.

Al momento della soppressione del priorato durante il regno di Enrico VIII, le dotazioni di questo complesso religioso erano stimabili in circa 60 acri (240.000 m quadrati) di seminativo, 40 di pascolo oltre al valore degli edificdel convento, la chiesa e il cimitero. Il convento possedeva anche 120 acri di terreno nel townsland delle Ballybeg e le seguenti canoniche: Ballybeg, Kilkeran, Ardosoyll e Rathbarry, Ballycloghie e Ballycastell, Drusmallyny, Carryketwohill, Castleheghan, Kilcoryhin, Kilmallaghe, Rossaghe, Downeraghill e Caherdowgan.

 

I resti di questo complesso dedicato a san Tommaso sono costituiti da una lunga navata rettangolare e dal coro della chiesa assieme alle rimanenze di un chiostro sul lato sud. Nelle immediate vicinanze sopravvivono una splendida colombaia, una torre fortificata sul lato ovest della chiesa alta circa 70 metri. A nord della chiesa c'è un'altra torre medievale.