Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Conventualismo > Monasteri > Italia > Chieti

CONVENTI agostinianI: Chieti

Interno della chiesa di S. Agostino a Chieti

Interno della chiesa di S. Agostino

 

 

CONVENTO AGOSTINIANO A CHIETI

 

 

 

Nel 1562 a Chieti un incendio distrusse quasi completamente la chiesa di sant'Agostino. Fondata nel 1300 dagli Eremitani con il titolo di santa Caterina passò ai mendicanti cambiando la dedicazione a sant'Agostino. I padri agostiniani eressero contigua alla chiesa un vasto monastero con annesso noviziato. Al disastroso incendio dell'antico complesso trecentesco scamparono parte del monastero con il chiostro e i muri perimetrali della chiesa. Al suo interno si salvò ben poco: né le strutture architettoniche, né le opere d'arte. I frati si adoperarono per ricostruirla ed ottennero che Papa Pio IV concedesse con bolla del 18 agosto di quello stesso anno un'indulgenza in forma di giubileo per spingere i fedeli a donare elemosine necessarie alla fabbrica. Nel 1577 i padri per ristrettezze economiche, furono costretti a rivolgersi al camerlengo della città, Gianandrea Valignani. Altre elargizioni municipali arrivarono nel 1579 e nel 1587, quando iniziarono i lavori di restauro. Fino a tutto il 1685 la comunità monastica utilizzava una sola navata.

Il nuovo secolo vide la ripresa dei lavori affidati a Vittore Fontana, architetto lombardo che troviamo testimone per l'acquisto nel 1723 di travi da utilizzare per la fabbrica e posizionati nel 1727. Otto anni dopo i padri agostiniani fecero riprendere a Fontana la costruzione della "nuova fabbrica, interrotta per mancanza di un saldo da parte dei monaci." La morte prematura del Fontana fece passare l'incarico a Domenico Poma di Penne. Nel 1739 i lavori presero un ritmo più alacre con la direzione affidata a Berardino Boldrini e Giovanbattista Grosso. All'architetto lombardo Michele Clerici spetta il vanto di completare la fabbrica nel 1750, quattro anni dopo aver assunto l'incarico di coprire la chiesa con "la lamia a vela al posto della tazza, ovvero cupola col lanternino".

Nel 1751 si appone sulla facciata un portale in pietra dalle linee semplici e nel 1836, in assenza dei monaci di sant'Agostino, il cui ordine era stato sciolto per decreto napoleonico, la Confraternita dei Cinturati, ospitata nella chiesa fin dal 1708, completa la facciata con una nuova soluzione architettonica.