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CONVENTI agostinianI: Candida

Il portale della chiesa di sant'Agostino di Candida

Il portale della chiesa di sant'Agostino

 

 

CONVENTO AGOSTINIANO DI CANDIDA

 

 

 

Di questo insediamento agostiniano campano oggi resta ben poco. Della chiesa della SS. Trinità, meglio nota anche come chiesa di sant'Agostino, si conserva solo il portale in pietra e il monumento funerario di Filippo Filangieri.

La chiesa costruita in stile gotico e si presentava ad una navata ... "ben situata lunga et larga con pro-porzione et deficiente l'antempiatura per l'antichità". Dopo il 1550, l'edificio sacro fu trasformato secondo il nuovo stile rinascimentale, tanto da essere ... "restaurata ed arricchita del privilegio delle sette basiliche di Roma".  La struttura dell'abside, sempre secondo le testimonianze conservate in archivio, era ... "tutta pittata et un quatro in mezzo della Madonna della Cintura".

Sull'altare maggiore erano state poste due statue di legno che raffiguravano sant'Agostino e san Giovanni Battista. Lungo i fianchi della chiesa si aprivano sette piccole cappelle, di cui sei a prospettiva, dove erano ospitate le icone della Madonna e di alcuni santi venerati localmente come san Nicola e san Biagio. La settima cappella custodiva il monumento funerario di Filippo Filangieri. Il sarcofago di Filangieri è stato trasferito nella chiesa parrocchiale di Candida: ha un aspetto semplice, con il barone rivestito delle sue armi e della sua spada. Il suo volto, adagiato su un cuscino, è molto veristico e i piedi sono sorretti da docili cani. Nella chiesa della SS. Trinità erano sepolti anche i signori Magnacervo. Anche le loro tombe sono state trasferite nella chiesa madre, dove si conservano le eleganti e poetiche epigrafi. Dal lato destro della chiesa si accedeva al convento semplice nell'aspetto quanto imponente nelle dimensioni. L'ingresso al convento era un portale in pietra scolpita.

La porta principale immetteva nel grande chiostro circondato su tre lati da colonne con capitelli in stile dorico poste su un basso parapetto e sormontate da archi a tutto sesto. Dalla parte del lato murato si apriva la grande cisterna del convento. Qui vivevano circa dieci frati assieme ad alcune persone non religiosi, medici, notari, speziali e molti artisti che erano utili per le attività del convento. Il monastero subì danni rilevanti da un terremoto ed infine venne abbattuto in epoca recente dalle ruspe.