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Conventi agostiniani: Teco

Il chiostro del Convento agostiniano a Teco

Chiostro del convento agostiniano a Pieve di Teco

 

 

CONVENTO DI S. AGOSTINO A PIEVE DI TECO

 

 

 

Il monastero agostiniano sorge vicino alla chiesa e risale al 1478. Il convento degli Agostiniani racchiude un suggestivo chiostro delimitato da colonne ottagonali. Teco, in provincia di Imperia è una località la cui Pieve costituisce un centro di grandi tradizioni storiche che conserva quasi intatta la struttura del borgo medioevale, borgo a pianta lineare, completamente trasformato dopo il 1386, quando, scomparsi i Clavesana (che negli anni precedenti si erano riconosciuti vassalli di Genova), la repubblica genovese riorganizzò tutta l'alta valle assicurandole un forte sviluppo civile ed economico.

Teco divenne sede di un «capitaneato» che reggeva militarmente questa marca di frontiera della Repubblica verso la crescente pressione piemontese. La storia di questo territorio oscilla fra l'appartenenza a Genova e al Piemonte che aveva mire espansionistiche verso il mare. Gli Agostiniani vi tennero una loro comunità assieme alla chiesa.

 

 

 

 

CONVENTO E CHIESA DI SANT'AGOSTINO

di Andrea Leonardi

 

All'ingresso dell'abitato si incontra a destra l'ex convento degli Agostiniani, uno dei rari edifici rinascimentali della zona ancora conservati. La chiesa, a tre navate, ora sconsacrata, è la prima fondazione di padre Gio Battista Poggio che nel 1471 avvia i lavori sotto la direzione del capo d'opera Nicola Mattaranense; nel 1650, la Relazione sullo stato dei conventi (c. 37) la descrive “tutta voltata”. L'edificio è arricchito nel corso degli anni di numerosi altari dedicati ai santi protettori delle arti; in particolare, al 1537, risale la cappella ottagonale della Confraternita di Santa Maria di Loreto. I locali destinati ai frati sono realizzati più tardi: infatti, solo dal 1584 vengono gettate le fondamenta della nuova struttura; un dato ribadito anche dal Sacro e vago giardinello (Albenga, Archivio Capitolare, c. 69) dove, nel 1630 circa, si afferma che il monastero sta raggiungendo “la perfezione e riducendo alla moderna con non poco artificio e maestria ma con altrettanta fatica de Padri, di pie e devote persone che godono il bello e ben compartito chiostro di esso”.

Alla fase seicentesca, coincidente con il momento di massimo splendore dell'insediamento, si può ricondurre la torre campanaria, mentre con il Settecento inizia la decadenza, segnata, nel 1794, dall'abbandono degli Agostiniani indotto dall'occupazione delle truppe francesi con la conseguente dispersione di molte opere d'arte. Il cambio di destinazione permane tra il 1830 e il 1870, quando viene adibito a scuola, poi ospedale fino al 1901, infine, in tempi più recenti, caserma.