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CONVENTI agostinianI: Matelica

Il chiostro del convento prima del suo abbattimento, foto di Matteo Parrini

Il chiostro del convento prima del suo abbattimento (foto di Matteo Parrini)

Il chiostro del convento prima del suo abbattimento, foto di Matteo Parrini

Il chiostro del convento prima del suo abbattimento (foto di Matteo Parrini)

 

 

CONVENTO AGOSTINIANO DI MATELICA

 

 

 

 

La fondazione di questo insediamento agostiniano marchigiano è incerta. Qualche storico lo indica già esistente nel 1264 dato che un documento testimonia un pagamento per le vesti dei frati. Altri lo datano a prima del 1269, quando il camerlengo comunale annota il pagamento a tale Attone Accursi per comperare gli indumenti dei frati di sant'Agostino. Tuttavia è più probabile che la fondazione risalga al quarto decennio del Trecento.

La presenza degli Eremitani a Matelica, terminata di fatto solo nel 1898), si lega alla nascita di una prestigiosa schola grammaticae, esistita a cavallo tra Medioevo ed Età Moderna, dove si formarono culturalmente illustri personaggi storici. Alcuni di loro erano agostiniani come il cardinale Alessandro Oliva di Sassoferrato o il mistico e amanuense Girolamo da Matelica, autore del De vita solitaria. Altri invece furono laici come il filosofo Andrea Bacci di Sant'Elpidio o il letterato Girolamo Baruffaldi di Ferrara. Nella lunga lista di nomi non manca mai l'accenno alla permanenza agostiniana a Matelica. L'aspetto storico e religioso è molto importante per una città, Matelica, che fu assai ricca nei secoli, grazie al commercio dei panni lana e fu legata fortemente al culto di santi e insegnamenti agostiniani.

Papa Pio II con il suo seguito passò nel 1464 da Matelica per poter proseguire il suo viaggio verso Ancona. Il luogo che fu scelto in quella occasione è a brevissima distanza dalla chiesa di sant'Agostino e qui la vicenda storica della schola grammaticae raggiunse il suo apogeo con l'apertura del collegio e Ginnasio dei padri Carmelitani Scalzi.

La chiesa, annessa al monastero, offre come elemento architettonico di maggior pregio il portale trecentesco a tutto sesto, strombato su colonnine, appartenente alla fase costruttiva tardo medievale, verso la metà del XIV secolo.

 

Il musicista Lodovico Luigi Zacconi (1555-1627)

Il musicista Lodovico Luigi Zacconi

che visse nel convento di Matelica

Nella seconda metà del Novecento fu demolito il chiostro cinquecentesco, che costituiva l'elemento di raccordo tra la fase originaria medievale e le imponenti modificazioni sette-ottocentesche. Tale primitivo chiostro, la cui struttura è ancora in parte visibile, doveva avere sei archi impostati su mensole. Il convento venne ampliato nel 1740, anno in cui una delibera comunale contiene la richiesta da parte degli Agostiniani di demolire due caseggiati addossati alle mura castellane, probabilmente per l'urgenza di ampliare l'edificio ecclesiastico.