Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Conventualismo > Monasteri > Italia > Biella

COnventi agostiniani: Biella

Chiostro del convento degli agostiniani a Biella

Chiostro del convento di san Carlo a Biella

 

 

CONVENTO DI S. CARLO A BIELLA

 

 

 

Nell'attuale chiostro dell'ex-convento agostiniano di san Carlo, oggi adibito a Casa di Riposo Belletti Bona, si conserva un ciclo di affreschi con scene della vita di sant'Agostino e di san Nicola da Tolentino, il primo santo dell'ordine degli agostiniani. L'autore degli affreschi non è noto ed appartiene quasi certamente ad un orizzonte culturale locale del tardo Seicento, di modesta qualità artistica.

Dal DIZIONARIO GEOGRAFICO STORICO-STATISTICO-COMMERCIALE Di S.M. IL RE DI SARDEGNA si ricava inoltre che esistevano due conventi agostiniani a Biella: "Innanzi l'occupazione dei francesi eranci in questa città: ... Gli Agostiniani Scalzi di san Carlo, il cui convento era stato eretto nel 1641 per opera del principe Tommaso di Savoja, comechè a fondarlo varie nobili famiglie biellesi fossero eziandio concorse."

Gli Agostiniani scalzi di San Carlo furono presenti a Biella dal 1596 all'anno 1801 e dall'ultima citazione sembrerebbe che il loro monastero sia stato terminato nel 1641.

Nelle lunette affrescate nel chiostro compare anche una serie di scene legate alla figura di san Nicola da Tolentino. Questa accoppiata è piuttosto inusuale, ma probabilmente si può comprendere alla luce di quanto testimonia nuovamente Lebole a proposito della esistenza di chiese dedicate in Biella a san Nicola da Tolentino: "Vi furono due chiese con questo nome. La più antica risale all'inizio del XVI secolo, e si trovava all'angolo fra le attuali via dei Conciatori e via Marucca, al Vernato. Rientrava nella giurisdizione della parrocchia di Vernato e almeno dal 1553 aveva sede qui la confraternita di S. Nicola da Tolentino. Si trattava di una chiesa di piccole dimensioni, dal momento che nelle fonti è definita oratorium e gisietto. La confraternita promuove a partire dal 1581 circa la sua ricostruzione in maggiori dimensioni, che sarà terminata all'inizio del XVII secolo. Quando nel 1641 gli Agostiniani Scalzi ottengono il permesso di aprire un convento a Biella la confraternita di S. Nicola accetta di cedere loro per qualche anno la chiesa (in considerazione dell'appartenenza del loro santo protettore, S. Nicola da Tolentino, all'ordine agostiniano). Pochi anni dopo (1646 circa), forse in conseguenza della cessione della vecchia chiesa agli agostiniani, si comincia la costruzione di un'altra chiesa dedicata a S. Nicola lungo la costa del Vernato. L'edificio fu completato all'inizio del secolo successivo. Nel 1773 si progetta di spostare la parrocchiale del Vernato da S. Biagio, che si trovava fuori dalle mura della città, alla chiesa di S. Nicola, ma il proposito non verrà attuato. Per quanto riguarda la chiesa vecchia di S. Nicola, dopo il trasferimento degli agostiniani, la confraternita vi fece costruire un torchio da vino e uno da olio, che erano affittati a privati. Risulta abbandonata nel 1778, viene definitivamente abbattuta nel 1955."

 

La scarsissima documentazione archivistica, provocata da un incendio che distrusse l'archivio nell'anno 1690, non permette di definire la storia della confraternita, nata nel Cinquecento, e delle chiese che le appartennero. Il primo documento che ricorda la nuova chiesa si trova negli atti della visita pastorale del 1661. In seguito dal 1721 fino al 1783 si procedette alla realizzazione della facciata, in stile barocco, su disegno dell'architetto Francesco Beltramo. L'interno della chiesa si presentava a navata unica con abside quadrata. Il coro ed il pulpito sono opere seicentesche e sono attribuibili ai Serpentiere ed agli Auregio Termine, due botteghe di intagliatori biellesi. Nel 1692 era già stato costruito l'altare maggiore e nel 1860 tutto l'interno venne decorato in parte con affresco da Carlo Artai di Campione. I membri della Confraternita di san Nicola portavano un abito con cappuccio. A Biella i confratelli nel corso del Cinquecento portarono l'abito bianco ma già all'inizio del Seicento vestivano di nero. L'antica usanza delle benedizione dei pani per la festa di san Nicola da Tolentino, comune a tutte le chiese a lui dedicate, è sopravvissuta a Biella fino a non molto tempo fa.