Contenuto
Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Conventualismo > Monasteri > Italia > CursiCONVENTI agostinianI: Cursi
L'altare di san Nicola
CONVENTO AGOSTINIANO DI CURSI
Gli Agostiniani hanno avuto un convento a Cursi per più di 300 anni. Facilmente perciò si può immaginare la loro influenza religiosa nella vita della cittadina. Purtroppo non si conosce con precisione l'anno di fondazione del loro convento; non sembra infatti corretta la data proposta da Benigno A. I. Van Luijk, che, parlando della Provincia di Puglia, fissa la fondazione del convento degli Agostiniani di Cursi nell'anno 1530 sotto il titolo e l’invocazione di San Rocco. In seguito afferma che nell'anno 1580 il monastero degli Agostiniani di Cursi passò sotto il titolo ed invocazione di Sant'Antonio Abate.
Indagini più recenti giungono alla conclusione che la fondazione del convento risale sicuramente al secolo XV dal momento che appare citato nelle fonti già nel 1484 (Cf AGA Dd 8, f.39 v.). L'Ordine ebbe subito una grande influenza sulla vita religiosa della cittadina ed il culto verso sant'Agostino, santa Monica e san Nicola si diffuse rapidamente tanto che, quando i cittadini di Cursi costruirono la loro prima grande parrocchia, vollero che all'ingresso, proprio sul frontale della porta maggiore della chiesa, a fianco della statua in pietra della Vergine di Costantinopoli, figurasse insieme all'altra di San Nicola Vescovo, titolare della parrocchia, anche quella di sant'Agostino. Il convento di Cursi, oltre ad essere tra i più antichi dei conventi agostiniani di Puglia, era piuttosto importante dato che ospitava ben dieci padri.
In seguito ebbe rapporti quasi di guida nei confronti di altri conventi agostiniani che furono fondati poi nella Provincia di Terra d'Otranto. Il 23 febbraio 1584 fu visitato dal Priore Generale dell'Ordine, Spirito Anguisciolo da Vicenza. Questa notizia è confermata anche dall'iscrizione muraria esistente ancor oggi sulla parete esterna dell' abside dell'antica Chiesa parrocchiale.
Essa riporta questo testo: "A DI' 23 FEBRARO 1584 VENNE A CURSE IL GENERALE DE L'ORDINE DI SANTO AGUSTlNO". Quel Generale, dopo essersi fermato a Cursi il 23 febbraio 1584, il giorno dopo, il 24 febbraio, si recò a Poggiardo, ospite del Vescovo di Castro; il 25 fu quasi costretto a recarsi ad Otranto, ospite dell'Arcivescovo di quel tempo ed il giorno 26 ritornò ancora nel convento di Cursi per sbrigare altri affari. Da qui il giorno seguente, 27 febbraio, partì per Lecce. Il convento sorgeva alla periferia del paese, all'inizio dell'abitato, circondato da tre strade pubbliche, come, grosso modo, si può ancora vedere oggi. Era perciò isolato. Nella relazione che gli stessi Padri.Agostiniani di Cursi fanno il 24 marzo 1650 al Priore Generale dell'Ordine, dopo aver ribadito di non conoscere l'anno in cui il convento fu fondato, dicono che il monastero era attaccato alla chiesa sotto il titolo ed invocazione di Sant'Antonio Abate; che aveva un "inclaustro colonnato a larnia ed in mezzo una conserva d'acqua".
A piano terra c'erano inoltre un ampio refettorio, un antirefettorio, la cucina, l'antecucina, le camere per i conversi, due giardini, una cantina e stanze per rimettere le vettovaglie. Sopra, al primo piano, quattro dormitori contenevano dieci celle tutte uniformi "con propria loggetta e stipo di tutto punto finito". In quell'anno il monastero ospitava otto monaci: cinque sacerdoti e tre serventi di cappuccio professi. Aveva numerosi beni immobili, la maggior parte nel feudo di Cursi, alcuni nel feudo di Palanzano ed altri in quello di Stigliano. Gli Agostiniani di Cursi prendevano parte attiva alle più importanti festività religiose della cittadina e collaboravano col clero di Cursi. Nella ricorrenza delle celebrazioni religiose e civili dei protettori, San Nicola vescovo e la Madonna dell'Abbondanza, essi insieme al clero e al popolo di Cursi, si recavano al santuario per accompagnare processionalmente nel paese la statua della Vergine.
Terminate le festività, riaccompagnavano la statua della Madonna al Santuario sempre insieme al clero e al popolo di Cursi. Per poter meglio conoscere la loro benefica e feconda azione pastorale sarebbe utile esaminare i numerosi carteggi e testamenti rogati in favore del loro convento, conservati nell'archivio della Curia Arcivescovile di Otranto. Nella chiesa del loro convento essi fondarono due confraternite, quella del SS. Rosario e l'altra, più antica, della Madonna di Costantinopoli; ma si resero soprattutto benemeriti divulgando la devozione alla Vergine della Consolazione che perdura a Cursi fino ad oggi.
Gli Agostiniani scomparvero da Cursi in conseguenza del reale decreto di soppressione degli Ordini religiosi del 7 agosto 1809 voluto da Gioacchino Napoleone Murat. Il convento di Cursi faceva allora parte del Circondario di Carpignano. La mattina del 21 settembre 1809 la commissione formata dai signori Carlo Prato, Francesco Papaleo e Carmine Pino, accompagnati dall'allora sindaco di Cursi, Pasquale Pasca, entrò nel convento per procedere all'inventario di tutti i beni mobili ed immobili. Tutti gli incartamenti di quella Commissione sono stati conservati e si è così in grado di ricostruire l'intera pianta del convento.
I monaci agostiniani, cui toccò la triste sorte di vedere la soppressione del convento di Cursi, erano in tutto sette: il priore Tommaso Scatigno, baccelliere, anni 72, di Brindisi; fra Tommaso D'Abbetta, baccelliere di anni 85, di Brindisi; fra Agostino Cannarile, baccelliere, anni 55, di Fasano; fra Luigi Bianco, baccelliere anni 34, di Cursi; fra Nicola Maria Leggio, lettore, anni 32 di Cursi; fra Agostino Manco, converso professo, anni 46, di Taurisano e fra Giovanni De Pascali, converso professo, anni 46, di Acquarica di Lecce.
Quattro di essi preferirono rimanere a Cursi e chiesero un locale nel monastero, obbligandosi alla manutenzione e a corrispondere l'affitto; non si sa se furono esauditi. Il venerabile convento rimase così chiuso per un certo periodo di tempo e la chiesa, murata per alcuni anni. Poi questa fu riaperta al culto e il convento e i beni immobili furono dal Fisco venduti a diversi privati cittadini. Ancor oggi il convento degli Agostiniani di Cursi è proprietà privata, ma nella chiesa del convento, dedicata a Sant' Antonio Abate, si avverte quasi la presenza benemerita degli Agostiniani.