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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Conventualismo > Monasteri > Italia > Forza d'AgròCONVENTI agostiniani: Forza d'Agrò
Esterno del convento agostiniano di Forza d'Agrò
CONVENTO DI S. AGOSTINO A FORZA D'AGRO'
Il Convento degli Agostiniani é ubicato in una piazzetta sopraelevata che si raggiunge da una gradinata. I documenti dell'archivio Generale Agostiniano pongono la sua fondazione nel 1591. A quell'anno risale in effetti la concessione della chiesa della SS. Trinità alla confraternita. E' probabile tuttavia che i lavori siano iniziati anche prima come indica la data 1559 incisa nella porta ad arco in pietra "dolomite" che immette nel convento. L'architettura del convento è maestosa: l'ampia facciata del monastero é interrotta da 2 finestre e 3 finestroni al primo piano e da due finestre ed una grande porta ad arco al piano terra.
L'accesso al convento è posto di fianco alla Chiesa della Triade o di sant'Agostino. Superato l'arco d'ingresso, sulla destra si incontra una sala detta di Santu Nicola.
Dai sotterranei del convento si accede da una ripida scala ad una cripta dove, intorno ad un altare, sono ricavate, lungo le pareti, 15 "poltrone" in muratura. L'ambiente presenta una straordinaria policromia. Dietro l'altare la parete presenta un caratteristico dipinto rossastro a forma di ventaglio. In questo luogo sacro i monaci hanno compiuto i loro riti funebri, seppellendo "seduti" i loro confratelli.
All'interno della sala di Santu Nicola è stato rinvenuta una fossa comune dove venivano seppelliti i frati. L'accesso al convento rivela un bel chiostro, quantunque semplice con grossi pilastri a sezione quadrata e arcate a pieno centro (4 su due lati e 3 sugli altri due). Su ogni arcata si apre una finestra. Il sottoportico presenta delle volta a crociera. Alla sinistra del chiostro una porticina immette nella Chiesa della Triade.
"Nel 1608 - dice Vito Amico nel suo "Dizionario ..." - i frati di S. Agostino sono uniti alla Chiesa della SS. Trinità per opera di Andrea da Francavilla, maestro dell'ordine". Nella sagrestia, dove si conserva un affresco del 'Quattrocento una larga gradinata con corrimano a volute e volta a crociera conduce al piano superiore. L'intero edificio è circondato da un grazioso giardino su cui si affacciano le camere. Gli agostiniani possedevano vari appezzamenti di terra nel comune che avevano destinato alla coltivazione: erano gelseti, oliveti, vigneti, castagneti e frutteti.
Una lapide murata tra il chiostro e la scalinata di accesso ai piani superiori riassume la storia del cenobio agostiniano:
QUEM CERNITIS CONVENTUM PR. BACC. S AGUSTINUS RISINI A FORTILITIO
QUODAMMODO A FUNDAMENTIS EREXIT REDDITIBUSQ: LOCUPLETAVIT
IN MELIOREM FORMAM REDUXIT EIUS EX SORORE NEPOS PR. MAG. R AUGUSTINUS CACOPARDI PROLIS
IN EO ENIM AN: DNI 1760 DIE 26 APLIS
CAPITULUM CELEBRAVIT IN QUO PRESIDE PRE. MAG: IOSEPH LOMBARDO PROLIS EIUSDEM
CONTUS FILIUS SUMMOPERE GAUDENTIBUS CONCIVIBUS QUI
PPS VOCALES MAXIMO HONORE ATQ: AMORE PROSECUTI
SUNT SUMMAM RELIGIONIS CLAVUM TENENTE R.MO PADRE GENERAL FRANCISCO SAVERIO VASQUEZ.
Chiostro del convento agostiniano di Forza d'Agrò
Secondo questa testimonianza un certo Agostino Risini dal "Fortilizio" (Forza d'Agrò), avrebbe eretto dalle fondamenta il Convento e lo avrebbe arricchito di rendite. Il nipote Agostino Cacopardo, figlio della sorella, lo avrebbe riadattato migliorandolo. Il giorno 26 aprile 1760 celebrò il Capitolo Giuseppe Lombardo, suo discendente ... I Monaci di S. Agostino avevano stretti legami con la chiesa della Triade e, quindi, con la Confraternita della SS. Trinità, che ne era la proprietaria.
Gli uni e gli altri erano dipendenti all'Archimandrita. Nonostante la costruzione del cenobio di S. Agostino a lato della Chiesa della Triade, è stata quindi sempre la confraternita a mantenere il possesso della chiesa continuando a svolgere una notevole attività artistica e religiosa, almeno fino al 1960 circa quando la Curia di Messina ha preso possesso dell'antica chiesa forzese.