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Conventi agostiniani: Montalcino

La chiesa e l'entrata all'annesso convento

La chiesa e l'entrata all'annesso convento

 

 

CONVENTO DI S. AGOSTINO DI MONTALCINO

 

 

 

Nel centro della cittadina nel bel mezzo di numerose costruzioni medievali (il Palazzo Comunale, i monumentali Loggiati di Piazza del Popolo ad arcate gotiche e a tutto sesto dei sec. XIV-XV, la Cattedrale in stile neoclassico, costruita su una antica Pieve del 1000, il Santuario della Madonna del Soccorso edificato nel 1600 su una quattrocentesca chiesa a ridosso di Porta al Corniolo, la Chiesa di Sant'Egidio) si scopre la chiesa di Sant'Agostino un edificio sacro gotico-romanico ricco di affreschi di scuola senese del XIV secolo.

La costruzione dell'imponente chiesa è riferibile al primo Trecento. La facciata è divisa in due parti da una lista di pietra: quella inferiore è aperta da un portale cuspidato con pinnacoli laterali e cornice decorata a fogliette stilizzate; quella superiore appare frutto di restauro, con l'inserimento di un grande occhio con rosone. L'interno ripete il tipico schema della chiesa conventuale, con un'ampia navata conclusa da una cappella quadrangolare con volta a crociera. A sinistra i locali monastici si raccolgono intorno ai due chiostri cinquecenteschi. Le pareti della chiesa sono state affrescate da vari artisti senesi del XIV e del XV secolo, con Scene della Passione di Cristo e Storie della vita di Sant'Antonio Abate. Gli affreschi trecenteschi del coro raccontano le Storie di Sant'Agostino, Evangelisti e Dottori della Chiesa e sono stati attribuiti a Bartolo di Fredi. Annessa alla chiesa si trova il Convento di Sant'Agostino che è stato riportato a pubblica utilità come Museo Civico e Diocesano di Montalcino. La collezione che vi è conservata è una delle più importanti della provincia di Siena ed offre una panoramica completa della produzione artistica di questa regione della Toscana. Vi si conservano capolavori della scuola di Duccio di Buoninsegna, Bartolo di Fredi, Lorenzetti, Simone Martini, Luca di Tommè, Sano di Pietro, il Vecchietta e altri.

Dell'età rinascimentale vi sono opere di Vincenzo Tamagni, Marco di Pino allievo del Beccafumi e Giovanni di Lorenzo diretto collaboratore del Sodoma. Considerevole è il numero di sculture lignee dipinte, tra cui quelle del grande Francesco di Valdambrino. Splendide sono pure le Robbiane cinquecentesche di Andrea e Giovanni della Robbia, una raccolta di paramenti e di oreficeria sacra che spazia dal 1500 al 1700 e preziosissimi volumi miniati.