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CONVENTI agostinianI: San Michele all'Adige

La chiesa di san Michele annessa al convento agostiniano

La chiesa di san Michele annessa al convento agostiniano

 

 

CONVENTO AGOSTINIANO DI SAN MICHELE ALL'ADIGE

 

 

 

Dell'antica struttura monastica agostiniana oggi resta poco, dopo che l'edificio è stato adibito a Museo degli usi e dei costumi della gente trentina. Questo Museo denominato "M. U. C. G. T." è stato fondato nel 1968 da Giuseppe Sebesta ed è il più importante museo degli usi e delle tradizioni di tutte le Alpi con le sue 43 sale e oltre 12000 oggetti esposti.

Nelle sale e nelle celle che videro l'attività apostolica degli agostiniani è possibile passare in rassegna le diverse attività contadine dall'agricoltura all'allevamento del bestiame, e poi il mulino, la segheria, la vita in malga, la produzione dei filati, la tessitura, i costumi e la vita di tutti i giorni, ma anche i momenti salienti come il matrimonio, con la dote tradizionale e l'arredo di una camera da letto o la coscrizione dei giovani con il corredo di fisarmoniche e di cappelli e poi le maschere di carnevale e la collezione di santini religiosi e devozionali.

L'esposizione consente di conoscere e rivivere le abitudini e lo scorrere della vita delle popolazioni locali.

Gli agostiniani che edificarono il convento di S. Michele costruirono anche la chiesa che diede inizio alla Prelatura dei Canonici di S. Agostino in S. Michele. Alemanno, vescovo di Trento, consacrò la chiesa nel giorno della festa di San Michele Arcangelo del 1145 sotto la protezione dei conti di Appiano, una della più importanti famiglie trentine del tempo. Fin dalla sua fondazione il monastero ebbe incorporato il diritto di parrocchialità sul territorio che lo circondava, che comprendeva anche la pieve di Giovo. L'attuale edificio fu costruito dopo gli incendi del 1664 e 1666 su progetto degli architetti Giovanni Borghetti e Stefano Panizza che lo completarono nel 1683. Nel 1688 la chiesa fu ampliata con il grande coro e le facciate. Posta al centro del monastero ha sulla sinistra  il caratteristico chiostro triangolare che risale al XIII secolo.

 

Il Vescovo assicurava al convento e alla chiesa un'entrata annua su un maso a Termeno e più tardi concesse il luogo detto Traversara, presso Zambana, il monte di Favogna e la decima della chiesa di Faedo. Il conte Ulrico d'Appiano donò invece i propri possedimenti situati nella zona attorno al convento. Nel 1177 papa Alessandro III confermò i possessi del monastero e concesse il diritto di libera elezione del preposito da parte del Capitolo dei canonici. Nel 1317 fu unita alla Prepositura la pieve di San Floriano, che comprendeva anche Magré e Cortina all'Adige,  nel 1360 la pieve di Salorno. Nel 1414, per breve tempo, fu incorporata alla Prepositura anche la pieve di Ossana. Con queste aggregazioni il convento agostiniano aveva giurisdizione su una vasta area e di conseguenza cospicui redditi. Nel 1327 i rappresentanti della comunità di Faedo donarono al preposito di San Michele un fondo e i diritti comunali al fine di ottenere un servizio liturgico stabile nella chiesa di Sant'Agata. Già nel 1474 si osserva la presenza del preposito alla Dieta provinciale degli stati del Tirolo. Il monastero di San Michele aveva le caratteristiche delle fondazioni tipiche dell'area germanica, dove accanto alle intenzioni spirituali di riforma del clero, si intrecciavano gli interessi temporali dell'alta nobiltà. Fu per secoli l'estrema propaggine meridionale della chiesa tedesca, tanto che i suoi prepositi venivano dall'area centroalpina. Il primo trentino fu Giorgio Amort da Lavis eletto preposito nel 1476. La Prepositura conobbe nel 1538 la prima visita pastorale del vescovo Bernardo Cles. Nel 1590 il vescovo e il Capitolo della Cattedrale di Trento auspicarono la soppressione del monastero per creare un Seminario, e ancora nel 1659 si pensava di trasfarmarlo in un'accademia o università. Nel 1686 il preposito Antonio Quetta ottenne l'aggregazione della Prepositura alla Congregazione Lateranense in Roma. Da quell'anno i prepositi si chiamarono anche abati lateranensi ed i canonici Canonici Regolari Lateranensi. Il 2 novembre 1796, in seguito all'invasione francese, il monastero venne saccheggiato e venne dispersa parte dell'archivio. Il patrimonio della Prepositura comprendeva anche la chiesa di San Michele arcangelo e le fondazioni ad essa legate. Tra le confraternite erette nella Prepositura, solo la Confraternita del Suffragio possedeva un patrimonio a sé stante e amministrato da due sindaci, mentre la Confraternita della Cintura non possedeva alcun reddito. Il 29 giugno 1807, con decreto del re di Baviera intimato il 2 luglio 1807, il convento fu soppresso e i suoi beni furono incamerati e destinati ad aumentare le rendite dell'Università di Innsbruck. Sotto il Regno d'Italia i beni furono incorporati al Monte Napoleone e in seguito, durante il governo austriaco, furono devoluti in gran parte al Fondo di religione. Il complesso della ex Prepositura venne acquistato dalla Dieta provinciale tirolese di Innsbruck, che nel 1874 vi inaugurò la Scuola Agraria, sviluppatasi poi nell'Istituto Agrario Provinciale. La sede del vecchio convento, lasciata dalla scuola trasferitasi nella nuova e moderna struttura, venne adibita a sede del Museo degli usi e costumi della gente trentina.