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La facciata del complesso di santa Cruz a Coimbra
IL CONVENTO DI SANTA CRUZ DI COIMBRA
Questo monastero è famoso per avere ospitato per parecchi anni sant'Antonio da Padova, fornendogli una preparazione e una cultura che lo forgeranno tutta la vita. Figlio dei nobili Martino de' Buglioni e donna Maria Taveira, Fernando, questo il nome di sant'Antonio al battesimo, era entrato nel monastero agostiniano di São Vicente, fuori le mura di Lisbona, per vivere l'ideale evangelico senza compromessi.
Tra gli agostiniani Fernando dimorò a São Vicente per circa due anni. Poi, infastidito dalle continue visite degli amici, con i quali più nulla aveva a che spartire, chiese di trasferirsi altrove, sempre all'interno dell'Ordine agostiniano. Antonio affronta il suo primo grande viaggio, 230 chilometri circa, quanti separano Lisbona da Coimbra, allora capitale del Portogallo. Fernando aveva 17 anni. Arrivava in un ambiente dove sarebbe convissuto con una grossa comunità di circa 70 membri per il corso di 8 anni, dal 1212 al 1220. Furono anni importantissimi per la formazione umana e intellettuale del Santo, il quale, poteva fare affidamento su valenti maestri e su una ricca e aggiornata biblioteca. Fernando si dedicò completamente allo studio delle scienze umane e teologiche, anche per estraniarsi dalle tensioni che attraversavano la comunità religiosa. Gli anni trascorsi a Santa Cruz di Coimbra lasciarono una traccia profonda nella fisionomia psicologica e nell'iter esistenziale del futuro apostolo. Da Coimbra uscì uomo maturo. La sua cultura teologica, nutrita di Bibbia e di tradizione patristica, aveva raggiunto uno stadio definitivo. A Santa Cruz Fernando fu ordinato sacerdote, probabilmente nel 1220. Anche per il giovane Fernando venne disattesa la norma ecclesiastica che fissava a un minimo di 30 anni l'età per avere accesso al sacerdozio. Verso fine estate del 1220 Fernando chiese ed ottenne di lasciare i Canonici regolari di sant'Agostino per abbracciare l'ideale francescano.
La chiesa de Santa Cruz (conosciuta anche come Monastero di Santa Cruz, in portoghese Mosteiro de Santa Cruz), risale al 1131, ed è uno dei monumenti più importanti di Coimbra, e non solo perché vi sono custodite le salme dei primi due re del Portogallo. Della originaria costruzione romanica è rimasta soltanto la struttura interna della chiesa, dato che il complesso venne ricostruito nel 1530 su progetto dell'architetto Diogo de Boitaca, che collaborò pure alla costruzione del monastero di Bathala e di quello del Gesù a Setúbal.
Il magnifico portale d'ingresso è opera di Nicolau Chanterene (1485-555), un artista francese che lavorò anche a Santiago de Compostela e al Monastero dos Jerónimos a Lisbona. La architettura del complesso appare inizialmente semplice, e poi bella e ancora dopo elegante, ed infine grandiosa. Lo stile è quello manuelino, tipico del tardo gotico portoghese e rientra in un periodo storico-artistico nato sotto il re Manuel I. Il quattordicesimo regnante del Portogallo e delle Algarve, colui che diede avvio alla grande Era delle esplorazioni geografiche del Portogallo, fu anche grande mecenate delle arti: creò una scuola di scultura dalla quale uscirono i più grandi nomi dell'arte e dell'architettura non solo portoghese, ma anche francese come nel caso di Jean de Rouen e Nicolas Chanterène, che realizzò i monumenti funebri dedicati ai re Alfonso Henriques e Sancho I, entrambi sepolti nella chiesa del monastero a fianco dell'altare maggiore. A Chanterène va attribuito anche il pulpito del 1521. La sacrestia del convento risale al XVII secolo ed ha le pareti decorate con azulejos. In questo ambiente sono custodite tele di Grão Vasco e Cristovão de Figueiredo, due dei più importanti pittori del rinascimento portoghese. Dalla Sagrestia si accede alla "Sala do Capítulo" dove si trova la tomba e la cappella funebre di São Teotónio (1082-1162), uno dei fondatori del monastero.
Durante il regno di João III furono portati avanti i lavori di ampliamento e quelli di edificazione del chiostro (Jardim da Manga), decorato con una bizzarra fontana a cupola. Il chiostro fu completato nel 1522 ed è opera di Marco Pires, cui si deve anche la cappella di São Miguel. La fontana al centro del chiostro risale invece al XVII secolo. I monaci di Santa Cruz furono i primi docenti ad aver insegnato all'università di Coimbra.
Situato sulle sponde del fiume Mondego, il "Mosteiro de Santa Cruz" venne, fondato nel 1131 dai Canonici Regolari della Santa Croce di Coimbra. D. Afonso Henriques, primo re del Portogallo, vi partecipava funzioni religiose di ritorno dalle sue battaglie per la Riconquista Cristiana. Probabilmente per questo motivo scelse il monastero come luogo di sepoltura, al pari del figlio D. Sancho I.
I Canonici Regolari della Santa Croce di Coimbra furono fondati in Portogallo da San Teotonio, l'Arcidiacono Dom Tello e Dom Juan Peculiar sotto la Regola di Sant'Agostino. Pertanto i suoi membri sono stati classificati come "Agostiniani".
La costruzione del suo primo monastero fu avviata il 28 giugno 1131. Il Mercoledì delle Ceneri del 24 febbraio 1132, i dodici monaci della prima ora, insieme a sessanta altri che si erano uniti a loro, fecero la loro professione ricevendo l'abito. Teotonio fu eletto Priore generale e vennero adottati i costumidei Canonici Regolari di San Rufo e oltre all'ufficio corale intrapresero la cura pastorale delle parrocchie vicine. Nel periodo di governo di Teotonio la comunità prosperò e furono costruite altre case. In quegli anni gli ospizi di Coimbra e Penela assicurarono assistenza a migranti e viaggiatori.
San Carlo Borromeo fu nominato Cardinale protettore dell'Ordine.
I canonici hanno coltivato lo studio della storia del Portogallo e tradotto opere mediche dall'arabo. Varie comunità di canonici regolari portoghesi si unirono con il tempo a questo Ordine.
Ai Canonici della Santa Croce fu affidato il compito, approvato ufficialmente il 5 maggio 1135 da papa Innocenzo II, di riportare il Vangelo nei territori sottratti ai Mori. Nel 1136 Teotonio mandò un gruppo di canonici nella chiesa di Nostra Signora dei Dolori vicino a Leiria, ma solo quattro anni dopo i Mori assediarono il castello di Leiria e catturarono e uccisero i Canonici. Nel 1154 Dom Pedro e Dom Alfonso e i loro compagni vennero martirizzati in Marocco e nel 1158 il Monastero del Santo Martire Romano fu bruciato dai Mori e la comunità di otto canonici con il loro Priore venne annientata.
Nel corso del tempo vennero compiuti tentativi di riforma tra il XV e l'inizio del XVI secolo, il cui risultato fu la soppressione o il trasferimento di molte case ad altri ordini. Alla fine del Settecento, la congregazione era in decadenza, con diverse case soppresse tanto che nel 1791 la Commissione per esaminare gli ordini religiosi chiuse quasi tutte le case in Portogallo. L'invasione francese e l'occupazione del Portogallo (1807-1811) provocò una ulteriore emorragia di canoni. La lenta agonia si concluse nel 1834 con lo scioglimenti imposto dal governo portoghese.